Tre pazienti risultati positivi al test di Ebola sono stati trasferiti ieri dall’ospedale di Emergency di Goderich (Sierra Leone) al Centro di trattamento di Kenema, come previsto dal coordinamento nazionale dell’emergenza Ebola.
Una donna e le sue due figlie gemelle di 3 anni erano arrivate giovedì sera all’ospedale di Emergency con febbre e diarrea. Sono state immediatamente riconosciute come casi sospetti, sottoposte al test e ricoverate in isolamento in attesa dei risultati.
La madre e le due bambine sono i primi tre pazienti positivi al test di Ebola riscontrati all’ospedale di Emergency dall’inizio dell’epidemia in Sierra Leone.
“Il personale di Emergency sta procedendo a disinfettare l’unità d’isolamento secondo i protocolli di protezione. I materassi e le lenzuola utilizzate durante il ricovero sono già state bruciate nell’inceneritore”, racconta Luca Rolla, coordinatore del Programma di Emergency in Sierra Leone.
“Le pazienti sono state ricoverate in isolamento senza passare dagli ambulatori perché dall’inizio dell’emergenza Ebola abbiamo aperto un’area di screening separata dove vengono visitati tutti i pazienti con sintomi sospetti o che provengono dalle aree più calde”.
Nei mesi scorsi tutto il personale locale e internazionale di Emergency era stato formato sulle procedure di sicurezza necessarie per evitare la diffusione del virus.
Anche in questa situazione estremamente difficile, tutto lo staff dell’ospedale ha dato dimostrazione di grande professionalità e di straordinaria dedizione ai pazienti.
A oggi sono 881 i casi di Ebola confermati in Sierra Leone, 26 nella sola Freetown.
In questa grave emergenza, l’accesso alle cure per la popolazione della capitale è sempre più limitato: “L’ospedale governativo di riferimento funziona parzialmente e da più di un mese le sale operatorie non sono operative. L’Ola During Children Hospital, l’ospedale pediatrico pubblico, è chiuso da più di una settimana. Decine di bambini affetti da malaria, infezioni alle vie respiratorie, malnutrizione vivono un’altra emergenza, per molti letale quanto Ebola”, continua Luca Rolla.
Per dare cure al maggior numero di bambini possibile, nei giorni scorsi Emergency ha già convertito la foresteria – normalmente utilizzata per i parenti dei pazienti – in corsia pediatrica, ma i letti sono già tutti pieni.
Il Centro pediatrico di Emergency visita 100/120 bambini ogni giorno, un numero, in questa situazione, destinato ad aumentare.