Nell’esprimere apprezzamento per la “firma del protocollo” per il monitoraggio della radioattività sull’impianto Itrec dei giorni scorsi, crediamo sia necessario riaprire con urgenza la discussione pubblica regionale per affrontare gli aspetti che riguardano la sicurezza, la realizzazione del deposito di scorie nucleari nazionale e il decommissioning dell’Itrec di Rotondella.

Argomenti che dal novembre 2003 l’Associazione Antinucleare ha tenuto all’ordine del giorno e che vedono in questo periodo un’attenzione della politica nazionale con la creazione dell’Autorità di controllo nucleare, sulla quale abbiamo presentato nostre osservazioni precise, e l’individuazione delle aree in cui si dovrebbe realizzare il “Deposito nazionale” destinato  allo smaltimento a titolo definitivo dei rifiuti  radioattivi  a  bassa  e media attività, derivanti da attività industriali,  di  ricerca  e medico-sanitarie e all’immagazzinamento, a  titolo  provvisorio  di  lunga  durata,  dei rifiuti ad alta attività e del combustibile  irraggiato. In merito la posizione dell’Associazione Antinucleare è stata sempre chiara: contraria ad ogni ipotesi di ricevere altro materiale nucleare oltre quello già presente nella territorio della Basilicata.

Questi temi di interesse collettivo vanno affrontati con la massima trasparenza coinvolgendo la forze sociali, economiche e ambientali del territorio. A tal proposito l’Associazione esprime forte preoccupazione per il mancato avviamento da parte della Regione Basilicata di forme di coinvolgimento per una collaborazione fruttuosa basata sulla condivisione delle conoscenze sugli argomenti in oggetto. Non è un fatto strano, ma noi siamo curiosi di conoscere quale sia la sua posizione sui criteri per l’individuazione delle aree che ormai circolano nei palazzi; se ritenga che gli stessi potrebbero coinvolgere il territorio Lucano e con quali forme; come valuta la struttura dell’Autorità di controllo e qual è lo stato di avanzamento dei cronoprogrammi per la messa in sicurezza del centro Sogin di Rotondella; se c’è l’intenzione di voler adibire un ufficio regionale che segua tali argomenti e si adoperi in una azione di lobby affinché le barre americane vengano rispedite al mittente. I cittadini Lucani vogliono risposte a queste domande. Questa volta non si dovrà ripetere la favola del “nessuno sapeva”, non lo permetteremo.

Il Presidente dell’Associazione Antinucleare Scanziamo le Scorie

Donato Nardiello

 

 

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