Nella Giornata della Terra indetta dalle Nazioni Unite per ricordarci la nostra responsabilità nei confronti del mondo vivente che ci ospita e di cui siamo parte, una parola ci sembra raccolga e riverberi il senso e il fine dell’agire adeguato: nonviolenza.

Cessare di uccidere, cessare di distruggere.

Prendersi cura degli altri come di noi stessi.

Essere lievi nei passi e nella voce, nei gesti e negli occhi, nel fare e nel disfare, nell’incontro con gli altri e col mondo.

Rispettare i corpi e le anime.

Sapere che tutti siamo di vento e di polvere, di luce e di acqua.

Comprendere, ovvero accogliere senza sottrarre; e perdonare, ovvero dare in dono.

Riconoscere il limite che è anche la soglia che rende possibile la relazione.

E quindi opporsi a tutte le violenze e le menzogne; soccorrere ogni umiliato, ogni offeso, ogni perseguitato; abolire la guerra, gli eserciti, le armi; abolire lo sfruttamento che devasta ed annienta ad un tempo umanita’ e natura.

Solo la nonviolenza può salvare l’umanità.