"IN NOMINE PATRIS. Esperienze e riflessioni di un sopravvissuto alla pedofilia clericale" di Salvatore Domolo, Edizioni Malatempora- Contro Informazione e Associazione Culturale Golena 2013

“IN NOMINE PATRIS. Esperienze e riflessioni di un sopravvissuto alla pedofilia clericale” di Salvatore Domolo, Edizioni Malatempora- Contro Informazione e Associazione Culturale Golena 2013
In un’intensa e lucida autobiografia, l’Autore, Salvatore Domolo, dopo lunghe elaborazioni e lotte interiori, approda alla consapevolezza della propria Coscienza, imprigionata dagli eventi violenti subiti e dalle ideologie religiose e sociali, attraverso una narrazione fluida che scorre e riemerge da un’interiorità travagliata di ricordi, sensazioni, esperienze, eventi drammatici, dando origine a pensieri filosofici, ad argomentazioni illuminanti di ampio respiro che precedono, di volta in volta, la narrazione autobiografica, come in una profonda catarsi introspettiva per liberarsi dalla cosiddetta “cultura del dominio”, del dio unico, padre e maschio, per cui la società, sottomessa dalla violenza, continua a professare un machismo delirante. Salvatore Domolo, dopo lunghi anni di travagli interiori, diviene un nuovo Prometeo, capace di recuperare il fuoco del primato umano, rubato dalla prepotenza delle gerarchie divine.

Il bambino Salvatore, vive una continua lotta per sfuggire alla cultura del controllo che reprime l’istinto primordiale, la creatività naturale e l’energia vitale, generando così individui sottomessi e obbedienti al volere delle gerarchie politiche, religiose e sociali, che riducono il soggetto in produttore e consumatore, controllato e influenzato dalle strategie del mercato e del consumo, riducendolo a numero della massa. La Coscienza, ingabbiata in schemi ed imposizioni sociali, in credenze religiose prestabilite e in infiniti metodi di controllo, soffre un esilio straziante che si manifesta nell’insoddisfazione, nella frustrazione, nell’isolamento e nella malinconia. Il bambino Salvatore nel nome di un dio unico, padre e maschio, è stato abusato per anni da un prete orco che aveva conquistato la sua totale fiducia. Ordinato sacerdote a 25 anni, sperimenta l’ipocrisia delle gerarchie clericali e dopo anni di crisi interiori e di lancinanti travagli emotivi ed esistenziali, decide di autosospendersi dal sacerdozio. Il libro “In Nomine Patris. Esperienze e riflessioni di un sopravvissuto alla pedofilia clericale” è una forte denuncia contro un sistema corrotto e perverso che basa il proprio potere sul controllo della personalità e della Coscienza degli individui, tramite un apparato burocratico e gerarchico, fondato sull’ ipocrisia e sulla menzogna, per mezzo della connivenza, del silenzio e dell’omertà.

Salvatore Domolo dimostra un grande coraggio nel denunciare gli abusi subiti e  le tragiche conseguenze che hanno segnato la sua intera esistenza, ma anche lo stato precario della sua infanzia, le violenze domestiche e psicologiche con cui è stato costretto a convivere e che non tutti riescono a raccontare, nascondendosi nella vergogna, nel silenzio e nella paura, alimentati dal senso di colpa.

Ma non solo.

Dopo il vissuto drammatico, Salvatore riesce, con molta fatica, a identificare il proprio orientamento sessuale, rendendosi pubblico e dichiarandosi, senza compromessi, un “prete omosessuale”, fino ad arrivare alla scelta apicale e liberatoria di spretarsi e sbattezzarsi, raggiungendo una personale e profonda consapevolezza interiore, attraverso una presa di Coscienza autentica, in una continua ricerca che disvela la forza dell’energia vitale del bambino interiore, oltre le ipocrisie e i falsi dogmi, le tradizioni e i tabù, i riti e le credenze, approdando così all’autentico messaggio messianico della Verità che risiede in ogni essere vivente e nel primato della Coscienza e non in un unico dio assoluto, proiezione della mente e invenzione umana per superare gli ostacoli del percorso terreno. La scelta fondamentale di Salvatore Domolo è l’”essere autentico”, per annunciare con semplicità il messaggio del Cristo, liberandolo dalla dottrina, dalla morale, dalla falsità e dall’ipocrisia delle gerarchie ecclesiastiche e della loro strategia di potere e di persuasione occulta, guidata dal continuo tentativo gerarchico di controllare e sottomettere gli individui attraverso l’indottrinamento e il populismo di facciata. Nel personale percorso interiore, anche tramite l’aiuto della Psicanalisi, l’Autore evoca la discesa negli inferi della propria interiorità di dantesca memoria, nel caos dell’inconscio, in cui si riscopre “nomade” nel viaggio faticoso e affascinante alla ricerca dell’essere autentico. Il tema rientra nella sentita e condivisa politica editoriale dell’Associazione Golena, che riprende il lavoro della Malatempora, nell’impegno assiduo di Contro Cultura e Contro Informazione, per avanzare, con ferma convinzione, la necessità di una forte denuncia delle dinamiche interne ed esterne alla Chiesa, che sono da rivelare e portare allo scoperto, soprattutto in un periodo storico di forte crisi, non solo economica, ma soprattutto etica, sociale ed istituzionale. “In Nomine Patris” è un libro coraggioso, scritto dal profondo dell’interiorità, da cui sono emerse scelte esistenziali difficili e sofferte, che invitano all’unica forma di responsabilità necessaria alla Persona: il “conosci te stesso”.