Ancora una volta documenti ufficiali del Pentagono sottolineano la debolezza del programma F-35: è tempo di dare ascolto alle richieste della nostra campagna. Bene che il Parlamento stia ritornando ad occuparsi del tema con interrogazioni riguardanti lo stato del progetto

 

Anche se 2013 il Governo, ignorando la maggioranza degli italiani e i voti del Parlamento, ha deciso senza battere ciglio di continuare l’acquisto dei caccia F-35 la partita a riguardo di questo programma d’armamento non è finita.

“La nostra mobilitazione non si ferma, ed anzi le ultime notizie tecniche provenienti dagli USA rilanciano la forza della nostra azione”. E’ questa la posizione espressa dalla campagna Taglia le ali alle armi che si batte per vedere la cancellazione della partecipazione italiana al programma dei caccia F-35. I motivi di fondo sono quelli che animano la mobilitazione dal 2009: in particolare in periodo di crisi è assolutamente insensato acquistare – con finte motivazioni difensive – dei cacciabombardieri d’attacco a capacità nucleare. Con i miliardi previsti per questo programma di armamento (stima di 14 di solo acquisto e 50 fino al termine compresa manutenzione) altri e più importanti sarebbero gli interventi possibili a vera difesa dei cittadini italiani: investimenti in welfare, sanità, scuola, lavoro.

Anche le ultime informazioni messe nero su bianco dal Report ufficiale DOT&E del Pentagono dimostrano quanto la nostra campagna dice da tempo: il programma Joint Strike Fighter ha più problemi che aspetti positivi e si sta dimostrando una scelta sbagliata e problematica sia per gli Stati Uniti che per il nostro paese. I ritardi nello sviluppo del software, la fragilità complessiva del velivolo, la nascita di sempre nuovi problemi senza la risoluzione dei precedenti non sono evenienze sfortunate ma derivano strutturalmente dall’impostazione di base di questo programma, incapace anche di garantire una reale e positiva ricaduta occupazionale.

Diventa quindi ancora più urgente, come la nostra campagna chiede da tempo, che il nostro Governo riveda la propria decisione in merito e non continui in questo spreco di risorse pubbliche verso inutili spese militari. In tal senso riteniamo positive le presentazioni di interrogazioni parlamentari sottoscritte da diversi gruppi politici che, proprio sulla scorta degli ultimi dati provenienti dagli Stati Uniti, chiedono al Ministro della Difesa di far verificare tali nuovi dati e prenderne atto per la valutazione della prosecuzione italiana nella partecipazione al programma.

Vista l’attuale situazione del nostro Paese non è proprio il momento di continuare su una strada confermata solo per motivazioni ideologiche e per l’incapacità di operare un controllo serio e stringente sulle acquisizioni militari, come invece avviene oltreoceano da parte del Paese capofila del JSF. “Se non si vogliono ascoltare i pacifisti e i disarmisti, che chiedono questa sensata decisione da tempo, che almeno si ascolti il Pentagono” concludono i referenti della Campagna per il “NO F-35”

La campagna “Taglia le ali alle armi” ancora una volta torna a:

–       ribadire la titolarità del Parlamento ad esprimersi sulle scelte del Governo relative all’acquisto di nuovi sistemi d’arma;

–       richiedere il ripensamento rispetto al programma F-35 quantomeno sospendendo immediatamente la partecipazione italiana;

–       ritenere necessaria un’attenta e puntuale verifica gli impegni contrattuali già intercorsi e i relativi costi, sia per valutare l’impatto per l’Italia dei problemi sollevati dal pentagono sia e per raccogliere dati dettagliati sull’impatto occupazionale effettivo degli accordi sinora siglati.

Nessuna di tali richieste è stata in alcun modo accettata, perché anche se l’Indagine conoscitiva (su tutti i sistemi d’arma) è stata decisa dalla Camera, si evince facilmente dai documenti ufficiali della stessa che la Difesa non ha ancora fornito alcun dato preciso su impegno contrattuali e costi. Rendendo di fatto inefficace qualsiasi controllo parlamentare in merito.

Le analisi e i documenti della Campagna “Taglia le ali alle armi” contro la partecipazione italiana al progetto F-35, e i dettagli delle adesioni e supporti alla mobilitazione, sono raggiungibili all’indirizzo www.disarmo.org/nof35