“Un luogo, fisico e simbolico, per mettere in comunicazione chi opera nel sociale e chi nell’editoria, per interrogarsi sugli strumenti più utili per comprendere il mondo in cui viviamo e provare a trasformarlo”. É così che Giulio Marcon, tra gli organizzatori del Salone dell’editoria sociale, oggi ha presentato alla stampa la quinta edizione dell’iniziativa culturale promossa dalle Edizioni dell’Asino, dalla rivista “Lo Straniero”, dalle associazioni Gli Asini e Lunaria, dall’agenzia giornalistica Redattore sociale e dalla Comunità di Capodarco.

L’edizione di quest’anno si terrà da giovedì 31 ottobre a domenica 3 novembre e prevede 130 ospiti italiani e stranieri, 22 stand, 40 editori e organizzazioni del volontariato e del terzo settore, più di 40 incontri tra tavole rotonde, dibattiti, presentazioni di libri, musica e video, ospitati negli spazi di Porta Futuro, nel cuore del quartiere romano di Testaccio.

La cornice tematica, ha spiegato Marcon, è dedicata a “La grande mutazione”, “con cui intendiamo la crisi che ha investito la nostra economia ma più in generale il trentennio di politiche neoliberiste che hanno modificato i sistemi produttivi e il modo stesso in cui intendiamo il rapporto tra politica ed economia”. Un rapporto che “deve essere modificato, affinché si torni a mettere al centro la responsabilità, le pratiche centrate sulla persona”, ha spiegato Nicoletta Dentico, intervenuta in rappresentanza di Banca Popolare Etica, tra i sostenitori del Salone dell’editoria sociale insieme alla Regione Lazio, alla Camera di Commercio di Roma, alla Fondazione Unipolis, alle Banche del credito cooperativo.

Al rapporto tra economia e politica saranno dedicati molti degli incontri del Salone, tra cui il dialogo tra gli intellettuali Adam Michnik e Claus Offe su “Che fare dell’Europa?”, quello su “Reddito o lavoro?”, con il vicepresidente della Regione Lazio Massimiliano Smeriglio, Giorgio Airaudo e lo studioso Guy Standing, e ancora l’intervista pubblica di Giuliano Battiston al sociologo inglese Colin Crouch, su “La società dei diseguali”. Oltre agli appuntamenti dedicati a politica, economia, welfare e lavoro, Giulio Marcon ha ricordato i diversi appuntamenti culturali, tra cui l’omaggio allo scrittore cileno Roberto Bolaño, l’intervento dello scrittore tajiko Andrei Volos, l’appuntamento di domenica 3 novembre con lo scrittore Walter Siti, vincitore del premio Strega 2013 con “un libro dedicato proprio alla mutazione antropologica provocata dal denaro e dalla finanza”. Gli effetti della finanza sul tessuto sociale della Grecia verranno invece raccontati sabato sera dal regista Andrea Segre, che presenterà estratti del suo film-doc Indebito, girato con Vinicio Capossela nella Grecia della crisi, insieme alla musicista greca Theodora Athanasiaou. La prima delle serate, quella di giovedì, è dedicata alla musica folklorica dei fratelli Mancuso, interpreti rigorosi e originali della tradizione siciliana, vincitori del premio per la migliore colonna sonora all’ultima mostra del Cinema di Venezia.

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