Petroldollaro, armi e declino annunciato  di un impero economico. 

Si fa un gran parlare delle vere motivazioni per cui il governo statunitense si sta preparando all’intervento militare in Siria, si parla d’intervento per scopi umanitari, altri dicono che l’intervento è finalizzato al controllo del petrolio o per il predomino strategico dell’area mediorientale. In tutti i casi agli occhi di una persona comune risulta veramente incomprensibile il perché gli USA si lancino in una nuova rischiosissima avventura contro il parere di tutto il resto del mondo.  

Purtroppo, come insegna la storia, da che mondo è mondo, in tutte le guerre, il vero motivo è puramente  economico. Con questa nuova guerra, mascherata da intervento di prevenzione umanitaria gli USA stanno preparando i presupposti per poi poter intervenire anche in Iran, che attualmente rappresenta il loro vero problema. Tutto è legato al pagamento del petrolio che Siria e soprattutto Iran si stanno facendo corrispondere in Yuan Cinesi e in Euro, a scapito del dollaro. Il problema degli Stati Uniti è che la loro valuta è stata per decenni fin’ora padrona assoluta negli scambi di tutte le materie prime;  negli ultimi anni invece il dollaro sta perdendo questo monopolio, il primato del dollaro negli scambi economici delle materie prime è in lento ma costante declino, ciò rappresenta un grossissimo problema per la stabilità della loro economia, soprattutto per il fatto che il biglietto verde  ha potere solo fino a quando viene accettato a livello mondiale come moneta principale.  Adesso invece il dollaro sta perdendo terreno a rotta di collo, questo principalmente a causa del fatto che alcuni paesi produttori di petrolio e di materie prime, Iran e Siria in testa, stanno privilegiando altre valute. Questo andamento a breve-medio termine sta producendo una situazione insostenibile per gli USA. Bisogna comprendere che gli States nel corso degli anni hanno prodotto una cifra astronomica di valuta, basandosi proprio sul fatto che il dollaro rappresentava una garanzia come moneta di scambio.   Il principio su cui si poggia l’esistenza della valuta almeno in teoria dovrebbe basarsi sulla legge cardine dell’economia  capitalista ovvero a sostegno di una certa valuta prodotta ci  deve essere pari valore materiale a garanzia, come ad esempio, oro, metalli, prodotti agricoli, materie prime, risorse energetiche, ecc.  Questo significa anche che, l’enorme quantitativo di valuta che gli USA hanno emesso negli anni, in teoria dovrebbe essere garantita da un patrimonio reale immenso.  La verità non dichiarata è che la Banca d’America ha si prodotto un quantitativo di valuta astronomico ma questi non è garantito nella maniera più assoluta da un pari valore materiale.  Purtroppo per gli States il valore reale con cui possono sostenere la loro moneta è più o meno corrispondente a solo il 10% della loro valuta !  Il restante 90% della valuta emessa  è sostenuta dal nulla in pratica è carta straccia !

Adesso provate ad immaginare cosa succederebbe,  come per altro sta verificandosi,  se sempre più paesi produttori di materie prime prediligessero altre valute, come Euro e Yuan a discapito del Dollaro.  In poco tempo la moneta statunitense non varrebbe più niente, sarebbe carta straccia.  Ecco qual’è il vero motivo di questa guerra,  l’intervento che di per se, oltre ad essere rischiosissimo per gli equilibri dell’area, oltre ad essere eticamente e umanitariamente parlando una vera e propria schifezza rappresenta principalmente un avvertimento per tutti gli “altri”, come dire ” Cari paesi produttori o con le buone o con le cattive dovete continuare ad accettare il Dollaro come moneta principale di scambio basandovi solo sulla fiducia” .

Ecco il perché della dichiarazione di Obama che pochi giorni fa ha comunicato al congresso che “questo intervento in Siria è una questione d’importanza vitale per la sicurezza nazionale”, per prevenire possibili attacchi sul territorio americano con armi chimiche.

 In effetti è si una questione vitale ma per la sopravvivenza dell’economia USA, le armi chimiche e gli scopi umanitari come ormai molti avranno capito, non c’entrano proprio un bel niente, risulta più che chiaro invece che gli Stati Uniti dal loro personalissimo punto di vista, devono assolutamente tutelarsi cercando di  fermare immediatamente questa deriva mondiale che sta portando il dollaro a perdere il predominio economico,  primato senza il quale la loro economia e il dollaro collasserebbero in pochissimo tempo svalutandosi a dei livelli che la grande crisi del 1929 in confronto parrebbe un pic-nic.  

Da migliaia di anni l’uomo fa la guerra e sempre per lo stesso identico motivo,  come dice il detto ?    “C’est l’argent qui fait la guerre”.