L’Ecuador rinuncia, in modo irrevocabile ed unilaterale, alle preferenze commerciali accordate al paese dagli USA: lo ha dichiarato, in conferenza stampa, Fernando Alvarado Espinel, della Secretaría Nacional de Comunicación (Segreteria Nazionale della Comunicazione, ndt).

“Contro la minaccia, l’arroganza e la prepotenza di alcuni ambienti politici, gruppi mediatici e poteri forti statunitensi, che hanno fatto pressioni per abrogare le preferenze commerciali ATPDEA (acronimo inglese di “Andean Trade Promotion and Drug Eradication Act”, ndt) nei confronti del nostro paese (…), l’Ecuador non accetta pressioni e minacce da nessuno e non negozia i propri valori, né li sottomette a criteri commerciali, per quanto strategici possano essere. Le preferenze commerciali sono state accordate ai paesi andini a sostegno della loro lotta contro la produzione di droga, ma ben presto si sono tramutate in un nuovo strumento di ricatto. Di conseguenza, l’Ecuador rinuncia, in modo unilaterale ed irrevocabile, a tali preferenze commerciali”, ha dichiarato Alvarado.
Il Segretario Nazionale della Comunicazione ha proposto, inoltre, un aiuto economico di 23 milioni di dollari all’anno – importo molto vicino a quello che l’Ecuador otteneva dalle preferenze commerciali – per implementare la formazione in tema di diritti umani, in modo da prevenire violenze, torture, esecuzioni sommarie e qualsiasi atto lesivo della dignità umana.

Queste dichiarazioni sono state rese giovedì mattina (27 giugno 2013, ndt) a Quito, durante la conferenza stampa congiunta del Segretario Nazionale della Comunicazione, del Ministro dell’Interno, José Serrano Salgado, e del Ministro Betty Tola Bermeo, della Secretaría Nacional de Gestion Politica (Segreteria Nazionale di Gestione Politica, ndt).

Durante il suo intervento, José Serrano ha precisato che il documento che proverebbe una presunta attività di spionaggio da parte dell’Ecuador è “una grossolana contraffazione”. “Il documento che sta circolando, relativo al reclutamento di personale investigativo, è una grossolana contraffazione di stampo anonimo. Abbiamo già spiegato l’esigenza di dotarci di elementi per la sicurezza e di tutelarci ai sensi dell’Art. 20 della Convenzione delle Nazioni Unite, del Codice Penale dell’Ecuador e della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani”, ha detto Serrano. Il Ministro ha chiarito che qualsiasi tipo di sorveglianza tecnica o elettronica deve essere richiesta dalla Fiscalía (Pubblico Ministero, ndt), con il solo scopo di garantire la lotta contro la criminalità.

In Ecuador non esistono intercettazioni telefoniche a fini politici, ma solo quelle finalizzate alla lotta contro la criminalità. Questo tipo di tecnologia ha permesso di risolvere il 100% dei casi di sequestro di persona”, ha puntualizzato. “Invitiamo la stampa nazionale o internazionale a dimostrare un solo caso di intercettazioni telefoniche di altro tipo. Hanno 24 ore per dimostrarlo, altrimenti resteranno dei bugiardi. Noi sì, in Ecuador, possiamo garantire che nessuno è stato intercettato a fini politici”, ha aggiunto Serrano.
Infine, il Ministro Betty Tola, Segretario Nazionale di Gestione Politica, ha puntualizzato che è falsa la notizia che circolava, secondo la quale il Governo dell’Ecuador avrebbe consegnato un documento all’ex-agente dell’intelligence USA, Edward Snowden. “L’Ecuador non ha dato nulla, qualsiasi documento di quel tipo non è responsabilità del Governo dell’Ecuador”, ha sottolineato. Secondo Fernando Alvarado, le notizie pubblicate dai mass media hanno l’unico scopo di danneggiare l’immagine dell’Ecuador. “La stampa copia le notizie del Washington Post e di altri mass media e ripete le bugie di politici irresponsabili”, ha detto.

 (Agenzia di stampa ANDES)

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Traduzione dallo spagnolo di Laura Pavesi