Continuiamo a pubblicare i resoconti che Peter Noordendorp ci manda da Ankara.

Ieri sera, 10 giugno, stavamo mangiando a casa, con l’idea di uscire più tardi e ritornare nella piazza. Abbiamo cominciato a sentire nelle vicinanze spari e gente che gridava slogan: la polizia aveva attaccato di nuovo i manifestanti, che si sono sparsi in tutto il quartiere. Il gas lacrimogeno entrava dalle finestre e abbiamo dovuto chiuderle rapidamente. Era chiaro che era meglio non uscire. La “guerra” nelle strade è durata varie ore.

Oggi, 11 giugno, la piazza è circondata da molti veicoli della polizia, moltissimi poliziotti e blindati con gli idranti e i manifestanti non possono raggiungerla. E’ davvero un’immagine pazzesca. Sembra che mercoledì Erdogan voglia parlare con i dimostranti, ma sabato ha convocato i suoi sostenitori in un grande raduno; vedremo come continuerà la storia.