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E’ di venerdì l’annuncio che la Monsanto si ritira dal mercato europeo.

Il comunicato è stato dato direttamente dal responsabile europeo della multinazionale, Brandon Mitchener.

La principale motivazione della rinuncia del colosso produttore di sementi OGM è stata la mancanza di richiesta da parte del mercato europeo.

La Monsanto nel corso degli anni è stata attivamente contrastata dagli agricoltori europei, dai vari movimenti e associazioni ambientalisti, dalle associazioni dei consumatori e anche dalla legislazione dei singoli paesi come Austria, Bulgaria, Francia, Grecia, Ungheria, Lussemburgo, Polonia e ultimamente anche Italia, che hanno vietato la coltivazione sul territorio di sementi geneticamente modificate.

La battaglia contro la Monsanto a livello mondiale si protrae ormai da diversi anni.  I semi modificati geneticamente sono brevettati e spesso resi sterili, quindi non si possono utilizzare  per produrne altri; i contadini sono così costretti a riacquistarli ogni anno dalle multinazionali produttrici. Numerosi studi mostrano infine l’insorgenza di tessuti tumorali a seguito della somministrazione di OGM.

La dichiarazione di ieri della Monsanto è sicuramente una vittoria importante: mostra  che nonostante tutto è possibile contrastare le multinazionali, pur con la loro potenza economica.

Adesso non bisogna abbassare la guardia, ma anzi continuare a fare pressione per essere tutelati anche sul piano alimentare.

E’ vero, in Italia la legge impedisce di coltivare piante geneticamente modificate, ma è altrettanto vero che negli allevamenti italiani è ancora possibile alimentare il bestiame con prodotti contenenti OGM. E quando acquistiamo prodotti alimentari di ogni genere, questi, seppur riportati in etichetta, possono ancora contenere ingredienti geneticamente modificati.