In un comunicato del 16 maggio 2013, l’Istituto Internazionale per la pace, la giustizia ed i diritti dell’uomo (IIPJHR) esprime la propria costernazione nell’apprendere che la redazione del quotidiano Le Figaro rifiuta di pubblicare il suo annuncio.

Impegnato nella difficile lotta per la risoluzione pacifica dei conflitti, il nostro Istituto Internazionale per la pace, la giustizia e i diritti dell’uomo (IIPJHR), una ONG con sede a Ginevra, cerca attivamente di andare in aiuto delle vittime della terribile guerra che infuria in Siria.

Nel quadro dei nostri progetti umanitari rivolti a quel paese dilaniato da una guerra fratricida, abbiamo deciso di pubblicare un annuncio nel quotidiano francese “Le Figaro”, per invitare i genitori dei giovani che partono per combattere in Siria a prendere contatto con la nostra ONG, per essere aiutati a ritrovare i figli [1].

Lavoriamo in collaborazione con molte ONG siriane e internazionali, nonché con i medici e i civili volontari attivi in particolare nei campi profughi situati in Siria e nei paesi limitrofi.

Nel nostro annuncio compare il numero per contattare il nostro ufficio di Ginevra, e anche quella di Bruxelles. Il nostro ufficio di Bruxelles è particolarmente attivo su questa questione. Collabora con le autorità pubbliche e supporta i genitori nel loro dolore, alla ricerca di indizi, di contatti sul terreno che permettano di individuare i nostri giovani. E il 28 maggio il nostro direttore di Bruxelles parteciperà a un dibattito insieme alla Sig.ra Joëlle Milquet, ministro degli interni belga, su questo tema.

L’editore del Figaro aveva accettato di pubblicare il nostro annuncio previo pagamento della somma di 4.000 euro.

Il nostro annuncio doveva essere pubblicato nell’edizione di Le Figaro di venerdì 17 maggio. Ma abbiamo appreso con sgomento che la redazione di Le Figaro vi si oppone “con fermezza”.

Motivazione: i “recenti avvenimenti”.

Facciamo fatica a capire in che modo gli eventi recenti possano aver impedito la pubblicazione del nostro annuncio. Al contrario, i “recenti avvenimenti” (intensificazione dei combattimenti, gli atti di barbarie commessi dai ribelli (eviscerazione, squartamenti, esecuzioni, decapitazioni di massa, pulizia etnico-religiosa…) dovrebbero ulteriormente incoraggiare tutti a proteggere i nostri giovani dagli orrori di una guerra dove l’innocenza è la prima vittima.

Noi interpretiamo il rifiuto della redazione de Le Figaro come un atto di censura con gravi conseguenze, un atto disumano di non-assistenza a persone in pericolo.

[1] NdR. – vedi: La famiglia di un tunisino jihadista provoca grande agitazione all’aeroporto di Istanbul:http://www.silviacattori.net/article4298.html

Fonte: Istituto internazionale per la pace, la giustizia e i diritti dell’uomo (IIPJHR)

Traduzione dal francese di Giuseppina Vecchia