Protesta dei lavoratori (foto di Antonio Cruz / ABR)

 

Oltre 150 milioni di euro, 400 milioni di reais: è quanto dovranno pagare in termini di danni morali collettivi e risarcimenti il gruppo chimico tedesco Basf e la compagnia petrolifera anglo-olandese Shell per aver esposto il personale a sostanze tossiche in una vecchia fabbrica di pesticidi attiva a Paulinia, nello Stato sud-occidentale di San Paolo, fra il 1977 e il 2002.

Di fronte al Tribunale superiore del Lavoro del Brasile, è stato firmato un accordo di cui beneficeranno 1058 dipendenti, lavoratori che hanno sofferto una sequela di malattie collegabili all’esposizione a tossine; a tutti sarà anche garantita l’assistenza medica e odontologica integrale vitalizia.

Altri 84 dipendenti potranno aderire all’accordo rinunciando alle azioni legali individuali intraprese entro 60 giorni; in questo caso le due aziende dovranno sborsare 30 milioni di reais (11 milioni di euro) aggiuntivi. L’intesa prevede, inoltre, un indennizzo o per danni morali collettivi di 200 milioni di reais (circa 78 milioni di euro) che saranno destinati a enti dediti a programmi di prevenzione e assistenza alle vittime di intossicazione o di patologie causate da esposizione a sostanze tossiche.

“L’obiettivo principale è stato raggiunto: la garanzia dell’assistenza medica vitalizia per i lavoratori. Abbiamo anche stabilito un principio; situazioni come questa non possono restare impunite” ha dichiarato il procuratore generale del Lavoro, Luís Camargo.