Comunicato stampa dell’International Campaign Against Nuclear weapons (ICAN)

La storica conferenza di  Oslo sull’impatto umanitario delle armi nucleari si è conclusa con l’annuncio di una nuova riunione in Messico. Numerosi stati e organizzazioni hanno convenuto che la comprensione delle conseguenze umanitarie globali di un’esplosione nucleare dovrebbe essere il punto di partenza per un’azione urgente che punti al bando delle armi atomiche.

All’incontro ospitato dal Ministro degli Esteri norvegese Espen Barth Eide circa 130 paesi, diverse agenzie dell’ONU – comprese l’ OCHA (Office for the Coordination of Humanitarian Affairs), l’UNDP (United Nations Development Program) e l’UNHCR (United Nation Refugee Agency), oltre alla Croce Rossa internazionale, alla Mezzaluna Rossa e a ICAN hanno presentato i risultati delle loro ricerche sulle conseguenze delle esplosioni nucleari sull’ambiente, lo sviluppo e la salute e concluso che non si può mettere in atto un piano internazionale  di risposta a un evento simile. Man mano che i fatti e le prove si accumulavano, molti stati hanno riconosciuto una responsabilità comune nel prevenire qualsiasi uso accidentale o intenzionale di queste armi di sofferenza di massa.

L’annuncio del Messico di voler dare seguito all’iniziativa norvegese ospitando un nuovo incontro fornisce una nuova piattaforma da cui consolidare le argomentazioni umanitarie e coinvolgere tutti gli stati in un dialogo costruttivo per mettere fuori legge ed eliminare le armi nucleari.

La dottoressa Rebecca Johnson, co-presidente di ICAN, ha detto: “Questa conferenza ha dimostrato che qualsiasi uso delle armi nucleari causerebbe una sofferenza di massa, alterazioni del clima e fame in paesi dotati di armi nucleari e non.  Questo impatto globale rende l’azione intrapresa da chiunque per impedire tutto questo una responsabilità e un diritto. I P5 (gli stati nucleari, membri del Consiglio di Sicurezza dell’ONU, N.d.T.) hanno perso un’occasione di dialogo, ma la loro assenza non ha impedito agli altri paesi di andare avanti. Al contrario, la decisione del Messico di ospitare un altro incontro su questo tema mette in evidenza l’importante ruolo dei paesi liberi da armi nucleari.”

Thomas Nash, membro del gruppo direttivo di ICAN, ha detto : “Questa conferenza segna un nuovo inizio verso l’eliminazione delle armi nucleari. E’ la prima volta che gli stati si riuniscono per prendere in considerazione i loro effetti umanitari. 130 paesi hanno scelto di affrontare l’orrore di queste armi e capito che, lungi dall’essere impotenti, possono e devono assumersi la responsabilità di realizzare una messa al bando internazionale troppo a lungo rimandata.”

Il dottor Bob Mtonga, membro del gruppo direttivo di ICAN e medico dello Zambia, ha dichiarato: “Questa conferenza ha dimostrato che gli stati che hanno rinunciato alle armi nucleari e creato zone regionali libere dagli arsenali atomici, come l’Africa e l’America Latina, hanno un importante ruolo di guida morale per portare avanti sforzi internazionali a favore di un mondo libero dalle armi nucleari e per prevenire i catastrofici effetti globali sulla salute che il loro uso comporterebbe.”

Traduzione dall’inglese di Anna Polo