La creazione di un punto di vista comune dalla fusione di tanti punti di vista individuali
(convergenza della diversità)

L’intelligenza è la capacità di mettere in relazione cose diverse in modo coerente ed evolutivo (adattamento crescente).
Tale capacità può essere allenata e sviluppata.
L’intelligenza collettiva è l’unione, la fusione sinergica di punti di vista diversi, di persone diverse; è la convergenza della diversità, è l’espressione di una rete di individui che interagiscono tra loro.
Già è difficile sviluppare l’intelligenza individuale.. figuriamoci l’intelligenza collettiva!! Però è possibile! E questo è dimostrato dal lavoro di equipe di tanti team di scienziati, così come da tanti gruppi e movimenti che stanno organizzando tantissime attività sociali in tantissime parti del mondo. Negli ultimi decenni si è andato sempre più sviluppando il lavoro di squadra (nel campo scientifico, nel campo dell’attività sociale, così come in tanti altri campi) potremmo dire per necessità, in un mondo sempre più complesso e sempre più ricco di relazioni, strumenti, comunicazioni, ecc.
Lo sviluppo dell’intelligenza collettiva funziona come le reti neuronali del cervello.
Le reti neuronali lavorano in sincronia, in sintonia tra loro: partendo dall’elaborazione della diversità dei dati sensoriali (esterni ed interni) portano alla ‘creazione’ di una ‘visione’ di insieme.
Analogamente è possibile sviluppare reti di persone, di gruppi, di associazioni, reti di comunicazione (come Internet e i social network) che contribuiscono allo sviluppo dell’interscambio tra le persone e quindi allo sviluppo di un embrione di intelligenza collettiva.
Il funzionamento in ‘rete’ è il futuro dell’organizzazione sociale ed il presente dei movimenti e dei tantissimi gruppi spontanei sparsi per il mondo (sono milioni di persone) che realizzano tantissime attività nonviolente creando alternative di vita all’attuale sistema dominante.

La creazione di un nuovo punto di vista di insieme che comprende i vari punti di vista individuali, è come la creazione di una nuova sostanza dalla fusione di sostanze diverse, come per esempio nella fusione dei metalli: quando si uniscono metalli diversi e si raggiunge il punto di fusione, ne nasce un metallo nuovo (una lega) che è diversa da tutti i metalli singoli che la compongono.

Una ‘nuova sensibilità’: atteggiamento di apertura (rispetto) e superamento dell’individualismo, nonviolenza e non discriminazione
Per lo sviluppo dell’intelligenza collettiva è importante che da parte di tutti ci sia un atteggiamento positivo, di apertura verso gli altri; è importante lasciare ogni attaccamento e ogni possessività rispetto alle proprie idee e al proprio punto di vista, superando l’individualismo.
E’ fondamentale che tutti i partecipanti a questi processi, abbiano intenzioni convergenti, una sensibilità comune, potremmo dire una direzione mentale simile.
Stiamo parlando di una ‘nuova sensibilità’ che effettivamente sta crescendo nel mondo e che è proprio ciò che permette di creare intelligenza di insieme.
Per dirlo sinteticamente è necessario che tutti abbiano un atteggiamento di nonviolenza e non discriminazione.
Nella pratica è il rispetto degli altri, unito al superamento dell’attaccamento di ciò che è proprio, che porta ad un atteggiamento nonviolento e non discriminatorio.

 Indicatori del salto di qualità

Gli stati d’animo che proviamo in determinate situazioni possono essere ottimi indicatori: quando per esempio in un’assemblea, qualcuno esprime un’opinione contrastante o differente dalla nostra, se sentiamo irritazione o fastidio, questo è un indicatore che non abbiamo superato l’atteggiamento di attaccamento e di possessività rispetto al nostro punto di vista individuale, alle nostre idee.
Se invece quando altre persone esprimono un punto di vista diverso (anche contrastante) rispetto al proprio, si prova piacere, interesse, come per qualcosa di bello e utile, allora vuol dire che è stato fatto quel salto di qualità: ora si considerano, si ‘sentono’, gli altri punti di vista, le altre idee diverse dalle proprie, come un arricchimento, come la possibilità di imparare qualcosa di nuovo e come un apporto altrettanto valido come il proprio, per il raggiungimento del punto di vista di insieme e quindi dell’intelligenza collettiva.

Assemblea alla Plaza del Sol, Madrid [foto: Claudio Marchini]

Questo salto di qualità dall’individualismo al punto di vista di insieme è fondamentale, ma non è facile da fare perché siamo nati e cresciuti in un mondo (il nostro paesaggio di formazione) fondato sull’individualismo, con un modello educativo basato sulla competizione e sul premio del più bravo e la punizione del meno bravo; quindi per la maggior parte delle persone, non avendo nessuna esperienza della creazione di intelligenza collettiva, risulta molto difficile fare quel salto di qualità.

Equilibrio tra cuore e testa (esperienze vissute, non teorie)

Lo sviluppo dell’intelligenza di insieme presuppone un equilibrio interno delle persone in cui le emozioni siano in armonia con il ragionamento, in cui non ci sia un atteggiamento troppo intellettuale che cadrebbe facilmente nell’esposizione di teorie astratte. Il punto di vista che si esprime dovrebbe sempre essere basato sull’esperienza personale e non su teorie lette o sentite o studiate. Se ognuno parla in base alla propria esperienza (esperienza vissuta) tutto l’interscambio diventa più facile. Per questo è fondamentale l’armonia, l’equilibrio tra la parte emotiva e la parte intellettuale: perché se si parla di esperienza è in gioco anche la parte emotiva, mentre se si espone una questione solamente da un punto di vista intellettuale, molto probabilmente sarà l’esposizione di una teoria che non ha nulla a che vedere con l’esperienza; e questo nella pratica porta a molti problemi e difficoltà insormontabili.
Il fatto di esporre punti di vista basati su esperienze vissute, non vale solo per le questioni personali, vale anche per le questioni sociali, per gli argomenti che hanno a che vedere con l’organizzazione politica, economica, sociale; quindi anche in questi campi bisognerebbe sempre fare riferimento ad esperienze, vissute, realizzate da gruppi di persone, anche se di altri Paesi o di altre epoche. E’ chiaro che poi è possibile tentare di immaginare ulteriori sviluppi nel futuro, ancora non realizzati e sperimentati, che dovrebbero comunque essere basati su esperienze già realizzate,
esperienze positive, che possano essere ulteriormente sviluppate; forse questo lo si potrebbe definire un atteggiamento fenomenologico, nella ricerca dello sviluppo dell’intelligenza collettiva.

Importanza dell’esperienza
Per capire cosa significa sviluppare intelligenza collettiva, è molto importante vivere l’esperienza, partecipare in ambiti orizzontali, di pari (senza leader) che funzionino in armonia, in cui ognuno impara a mettere tra parentesi il proprio punto di vista personale e a considerare come interesse primario il raggiungimento di un punto di vista di insieme. Le persone interscambiano i propri punti di vista diversi, fino alla creazione del consenso.

Il consenso, la Democrazia Reale e la percezione di essere parte del Tutto
Il lavoro di insieme per lo sviluppo dell’intelligenza collettiva porta al raggiungimento del consenso (del punto di vista comune).
E’ il superamento del metodo di ‘decisione per maggioranza’, che inevitabilmente impone alle minoranze il potere della maggioranza.
Il lavoro di insieme per la costruzione del consenso è la base per una democrazia diretta e non rappresentativa.
Stiamo parlando di democrazia reale piuttosto che di democrazia formale.

[Foto: Claudio Marchini ]

Un’esperienza di Mistica sociale
In Spagna nel maggio 2011 ho vissuto un’esperienza di connessione con il profondo di massa, che ha coinvolto contemporaneamente un’intera popolazione, in tutte le città spagnole e anche gli studenti spagnoli all’estero, che hanno avviato la formazione di assemblee in molte città di molti altri Paesi (come per esempio a Roma). Ciò risulta evidente dalle innumerevoli testimonianze simili, video su youtube, interviste, ecc., di persone che hanno partecipato al maggio spagnolo.
E moltissime cose in comune le troviamo anche nelle testimonianze di tanti altri, che hanno partecipato ad Occupy Wall Street, all’occupazione di Piazza Tahrir al Cairo, e a tante altre esperienze collettive dello stesso tipo, che sono espressione della nuova sensibilità che sta crescendo in tutto il pianeta.
Queste esperienze hanno segnato positivamente in modo indelebile le coscienze delle persone che le hanno vissute, cambiando la loro vita.
Anche se moltissime di quelle persone non hanno saputo interpretare un’esperienza così fuori dal comune (non avendo gli strumenti per interpretarla) ormai hanno in memoria quell’esperienza come riferimento positivo per il futuro, sia dal punto di vista sociale che personale.
E’ come quando una persona ha un’esperienza di connessione con il profondo: anche se non riesce ad interpretarla, rimane però la memoria di quell’esperienza particolare, potente, profonda, piena di Forza, piena di Amore, di Poesia…
Rimane come una luce, come un faro, come un’immagine di riferimento che può dare direzione alla vita futura. Agendo dal passato quell’immagine agisce come un punto di riferimento per il futuro, come un obiettivo o un’aspirazione, come una direzione verso cui andare. E’ ciò che è successo in Spagna, dove milioni di persone hanno partecipato ad un’esperienza collettiva di questo tipo. C’era un’atmosfera magica, poesia nell’aria, comunicazione diretta tra persone che non si conoscevano, ma che si sentivano in perfetta sintonia tra di loro: persone di tutte le età, di tutte le culture, di differenti ideologie e idee politiche; tutti però accomunati nella stessa esperienza e tutti uniti nell’aspirazione di un mondo nuovo, basato sull’essere umano come valore centrale e sulla nonviolenza attiva. Un grande esempio di convergenza della diversità! E’ stata un’ondata di Mistica sociale.
Potremmo dire che quella connessione con qualcosa di profondo è stata tradotta con ‘bontà’ da tantissime persone in sintonia, nello stesso momento e nello stesso luogo.. Come un terremoto sociale che nasce dal profondo della coscienza di un popolo.
E le manifestazioni di quel periodo erano diverse dalle solite manifestazioni. Per esempio il ‘grido muto’ (come allo scoccare della mezzanotte del 21 Maggio 2011 a Puerta del Sol ed in tante altre situazioni simili) con decine di migliaia di persone muovendo le mani alzate come a mimare un applauso silenzioso.. un Silenzio potente, un silenzio assordante.. (anche per le ‘autorità’ e per la polizia che non sapevano come reagire in situazioni così diverse dal solito).
Erano come cerimonie di massa in cui la gente vibrava sentendo qualcosa di profondo, che non si capiva da dove venisse, ma si respirava nell’aria, e che rendeva tutti fratelli e sorelle, uniti nel desiderio di un mondo migliore, di una trasformazione sia sociale che personale; perché la gente che ha vissuto quell’esperienza è cambiata anche nella propria vita personale e milioni di persone hanno sentito nel loro cuore che qualcosa di nuovo stava nascendo: il germoglio di un mondo nuovo stava sbocciando e contemporaneamente milioni di persone si sentivano parte di quel nuovo Mondo che sorgeva…

Gli accampamenti sono stati un simbolo, qualcosa di visibile esternamente, l’occupazione degli spazi pubblici, delle Piazze, della Agorà; ma il sentimento che collegava le persone, si esprimeva in particolare nelle assemblee (nella metodologia assembleare) che portando alla fusione di punti di vista, di individualità differenti, andava verso la creazione del consenso e di un punto di vista comune, unendo le persone nella loro diversità.
Il raggiungimento del consenso, lo sviluppo dell’intelligenza collettiva, sono cose che possono avvenire con facilità se nella gente che partecipa a questi processi si sviluppa una connessione con qualcosa di profondo che è nel cuore di ogni essere umano.

Un esempio di cerimonia di massa
Un esempio delle tante manifestazioni diverse, che possono essere definite cerimonie collettive o cerimonie di massa, è stato il ‘megafono umano’, metodo usato nelle assemblee di Occupy Wall Street, al posto dei normali megafoni. Le persone parlano a turno e gli altri, a partire dai più vicini, ripetono tutti insieme ad alta voce, e questo si propaga come un’onda fino ad arrivare a migliaia di persone che altrimenti non sentirebbero. E’ come una cerimonia, dove c’è un officiante che pronuncia delle parole e tutti i partecipanti alla cerimonia ripetono ad alta voce e all’unisono; questo dà una forza di insieme, crea una vibrazione, crea una sintonia di energie, un’unione di cuori che va al di là di una semplice
manifestazione, di una semplice assemblea o riunione: è un cerimoniale. Questo muove l’energia tra le persone e facilita la connessione con qualcosa che è all’interno di ognuno; rafforza anche la sensazione di unione tra i partecipanti.
La sensazione di essere parte di un tutto, di non essere semplici individui isolati dagli altri, ma parte di qualcosa di più ampio, ha che vedere con la connessione della coscienza con qualcosa di profondo. Questa connessione porta a sentirsi tutt’uno ed in sintonia con l’Universo e con gli altri, collegati da una Forza interna, da un sentimento che vibra all’unisono, unendo il cuore di tutti gli esseri umani.
E queste sono esperienze che vale a pena di vivere; sono esperienze che possono dare una nuova direzione alla vita.

Metodologia Assembleare: esempi pratici basati sull’esperienza
Obiettivo delle assemblee è il raggiungimento del consenso tra tutti i partecipanti.
Non si decide per maggioranza: nel rispetto delle minoranze si ricerca il punto di vista comune, espressione di unamdemocrazia reale.
Questo è possibile se si è tutti d’accordo su questioni fondamentali, come la nonviolenza e la non discriminazione.

Vediamo come si può organizzare nella pratica un’assemblea che tende al raggiungimento del consenso.
Almeno una persona prende appunti per poi fare una sintesi.
Fin dall’inizio deve essere chiaro per tutti quale sarà la durata dell’assemblea.
Insieme si definiscono i temi che saranno trattati nell’assemblea.
Per assemblee con più di 15/20 partecipanti è necessario un moderatore ed una persona che prende i turni di parola (lista degli interventi).
Per assemblee con più di 50 partecipanti diventa necessario un facilitatore che aiuta il moderatore parlando con chi vuole intervenire e con chi prende i turni, in modo che per tutti sia chiaro lo sviluppo dei vari argomenti decisi all’inizio e creando una dinamica in cui tutti possano esprimersi senza essere interrotti e senza che ci sia confusione, nel rispetto reciproco.
Per assemblee con più di 100/150 partecipanti è meglio organizzarsi con due facilitatori e almeno due persone che prendono i turni di parola.
Con molti partecipanti gli interventi devono essere brevi e sintetici (massimo 3/5 minuti).

Moderatore
Insieme si decide chi prende il ruolo di moderatore. Il moderatore aiuta lo sviluppo dell’assemblea sintetizzando le opinioni dei partecipanti, le cose in comune che vengono proposte, e anche le differenze, tentando di superarle in una sintesi che comprenda tutti i punti di vista esposti.
Il moderatore non deve assolutamente prendere parte alla discussione nel senso che non deve esprimere le sue opinioni personali; è un ruolo al servizio dell’insieme. Quindi un errore da evitare è che qualcuno voglia fare il moderatore per poter dare più rilievo alle sue idee e proposte.

Rotazione dei ruoli
In differenti assemblee il moderatore, chi fa la sintesi, ecc. devono essere persone diverse.

Convergenza delle diversità

In caso di apparente inconciliabilità dei diversi punti di vista, è possibile formare dei gruppi che si incontrano a parte, per approfondire le differenti opinioni. In questi gruppi si lavora insieme interscambiando, per superare le differenze e per arrivare alla creazione di un nuovo punto di vista, sintesi arricchita dalla diversità di tutte le opinioni, che poi viene riportato all’Assemblea per approfondire la discussione con tutti gli altri.
Chi esprime disaccordo con una proposta, deve sempre spiegare il perché e fare una proposta alternativa.

Verbali e sintesi
Le sintesi sono molto importanti come memoria che si va accumulando, che permette di avanzare verso la creazione e lo sviluppo dell’intelligenza collettiva. Quindi ogni assemblea, ogni riunione e incontro di gruppi, dovrebbe produrre verbali e sintesi chiare che tutti possano leggere, in modo da rimanere al corrente dello sviluppo dei nuovi punti di vista.

Decentramento
Il decentramento è fondamentale nel processo di interscambio per arrivare a sviluppare l’intelligenza collettiva.
Decentramento significa per esempio la formazione di assemblee di quartiere o di gruppi di lavoro tematici (gruppi non troppo grandi ma sempre aperti alla partecipazione di chiunque sia interessato al tema) che permettano a tutti di esprimere i propri punti di vista; cosa che non è possibile in assemblee cittadine con migliaia di partecipanti.
A partire dalle assemblee di quartiere si vanno poi sviluppando le varie assemblee di coordinamento (non decisionali) cittadine, regionali, nazionali ed internazionali.

Comunicazione ed interscambio
E’ molto importante la comunicazione e l’interscambio tra i diversi gruppi, tra le diverse assemblee. Solamente unendo le sintesi di tante assemblee e fondendo le opinioni comuni, sarà possibile creare una sintesi maggiore, più ampia: l’intelligenza collettiva.