Sabato 15 dicembre migliaia di portoghesi hanno manifestato a Lisbona davanti al palazzo presidenziale, per chiedere il veto ai duri provvedimenti previsti nel bilancio del 2013 e la fine della politica di tagli e di aumento delle tasse proposta dal governo conservatore. Tra le rivendicazioni, anche una maggiore attenzione alla disoccupazione, arrivata al 16%.

La mobilitazione è stata convocata da uno dei sindacati più grandi del paese, con circa 600.000 membri, come forma di pressione sull’esecutivo, che deve promulgare il bilancio perché entri in vigore.

I manifestanti hanno accusato il governo di non prestare alcuna attenzione alle richieste sociali e di mostrare ai creditori della Troika solo l’”apparenza del suo lavoro.”

Il documento, già approvato dal Parlamento, è uno dei più duri nella storia recente del paese e prevede tra l’altro riduzione salariali per molti lavoratori e drastici tagli delle spese sociali.