La situazione dei transessuali è ancora drammatica, ma qualcosa si muove. Ne parliamo con Vladimir Luxuria, attrice, attivista, conduttrice televisiva, scrittrice, autrice teatrale ed ex parlamentare.

Hai lanciato una petizione a livello mondiale, che ha giù superato le 42.000 firme, per chiedere all’Organizzazione Mondiale della Sanità di togliere la transessualità dalla lista delle malattie mentali. Cosa ti aspetti da questa iniziativa?

Intanto abbiamo raggiunto il primo obiettivo, quello di far sapere che la transessualità nel Manuale delle malattie mentali dell’Organizzazione Mondiale della Sanità è considerata un disturbo mentale. Saremmo disturbate… per carità, questo non vuol dire che l’OMS chiede il nostro ricovero, è solo una formulazione sbagliata per definire chi non si riconosce nel genere in cui è nato. Chiediamo una definizione diversa solo per non dare adito a chi ce l’ha con noi (i transfobi) di trovare una “giustificazione scientifica” nell’OMS per praticare sedute di terapia riparativa. Siamo disturbate da chi pensa che siamo malate! Obiettivo finale? Raccogliere tante firme per riuscire nell’intento. Trovino un altro termine: variabilità di genere?

Il 20 ottobre si è celebrata la Giornata Internazionale di Azione per la Depatologizzazione della Transsessualità. Quali possono essere i prossimi passi per combattere la discriminazione nei confronti dei transessuali, in Italia e nel mondo?

Combattere per le pari opportunità, soprattutto nel mondo del lavoro. Informazione, cultura, politiche sociali di inclusione, corsi formativi dalle scuole alle aziende. Servizio sanitario nazionale che si prenda cura di noi e che “curi” chi soffre di pregiudizio. Le donne dovrebbero aiutarci di più: proprio loro che storicamente hanno provato la discriminazione per genere devono combattere per quella di identità di genere, nel rispetto di tutti i modi di sentirsi donna o uomo.

Al di là delle differenze di genere ed esteriorità, qual è per te l’essenza di ogni essere umano?

Siamo persone dotate di cuore e cervello, senza di loro neanche si avrebbe lo stimolo alla sessualità. Mi perdoni Freud, ma io credo che cuore e cervello siano più determinanti del sesso, per questo noi ci adoperiamo per non imputridire la nostra anima solo perché la conformazione fisica dei nostri genitali non corrisponde a come noi ci percepiamo e come vorremmo essere viste o visti dagli altri.

http://www.vladimirluxuria.it/