Numerose persone hanno circolato nella bella sala d’ell’Auditorium per ascoltare gli interventi che si sono susseguiti durante tutta la giornata: il mattino più dedicato alla cultura e all’economia, il pomeriggio ai modelli e ad alcune esperienze concrete di democrazia diretta.

“In Europa si fa ogni giorno più evidente l’azione del capitale finanziario internazionale, volta a prendere il controllo economico dei paesi dell’euro attraverso la conquista del potere politico: dapprima insinuando i propri esponenti nelle istituzioni democratiche europee, col risultato di realizzare la sventurata rinuncia alla sovranità monetaria sancita dai trattati da Maastricht in poi; quindi installando i propri rappresentanti direttamente alla guida dei governi e celebrando, con il Fiscal Compact, il definitivo dominio di organismi non elettivi al di sopra dei Parlamenti dei paesi europei.
Oggi i tecnocrati liberisti governano, mentre una classe politica asservita, in buona o in cattiva fede, agli interessi dello stesso capitale finanziario, tace o li asseconda, allontanandosi sempre più dal mandato ricevuto dai propri elettori.”

“Va aggiunto anche che i costanti attacchi alla “casta”, così ben orchestrati dai mass media, suonano assai sospetti in quanto non puntano a un rinnovamento delle forme obsolete della democrazia formale nella direzione della democrazia reale, ma, al contrario, sembrano avere come obiettivo la delegittimazione della rappresentatività democratica in sé, cosa che potrebbe preparare il terreno a pericolose derive autoritarie.”

“Che cosa si può fare oggi, di fronte a questa situazione? Pensiamo che l’unica via d’uscita sia lavorare per il passaggio dalla democrazia formale alla democrazia diretta, promuovendo in ogni sede possibile, dai quartieri ai luoghi istituzionali di più alto livello, il dibattito sulla necessità di questa svolta nella direzione della libertà e del progresso di tutti e per tutti.”

“Non ci aspettiamo che una tale svolta possa essere propiziata da coloro che oggi detengono il potere. Essa può avvenire solo grazie alla spinta della base sociale, organizzata in modo orizzontale e ispirata a nuovi valori, che sappia dialogare per configurare, poco a poco, un nuovo tipo di società.”
A partire da questo inquadramento i relatori hanno esposto le loro idee e proposte ed hanno dialogato con un pubblico molto attento che ha posto loro numerose domande.

Il [sito](http://www.partitoumanista.it/workshop-democrazia-diretta) che ha servito da strumento di lancio e diffusione continuerà a lavorare, nelle prossime settimane per documentare l’accaduto e far proseguire l’interazione tra i relatori e il pubblico.