Entro il 2050, tuttavia, gli anziani compresi in questo gruppo saranno 400 milioni, dei quali 100 milioni nella sola Cina.

Il 7 aprile ricorre l’anniversario della fondazione dell’OMS. Ogni anno, in quest’occasione, viene scelto un tema che sottolinea una particolare area di interesse per l’agenzia delle Nazioni Unite.

Il tema di quest’anno, [la buona salute aggiunge più vita agli anni]( http://www.youtube.com/watch?v=LL-TJjCJPaI), punta sulla promozione della salute per tutto l’arco della vita dell’individuo per migliorare “le possibilità di rimanere in salute e produttivi in età più avanzata”.

Vari rappresentanti delle Nazioni Unite hanno sottolineato l’importanza di “fornire servizi adeguati per i cittadini anziani”, chiedendo ai paesi di riservare risorse per aiutare la popolazione anziana ad avere una vita attiva e in buona salute.

In particolare, il segretario generale Ban Ki-moon sollecita governi, società civile e il settore privato a “destinare attenzione e risorse per fare in modo che ovunque le persone possano avere la possibilità di invecchiare in buona salute”. Al tempo stesso ha dovuto però mettere in guardia contro il fatto che “l’aumento della longevità sta mettendo sotto pressione i sistemi sanitari delle nazioni”.

**La maggior minaccia alla salute degli anziani**

In tutti in paesi la minaccia maggiore alla salute degli anziani, fa notare il segretario, è ora rappresentata in maniera preponderante da malattie non trasmissibili, con attacchi cardiaci e ictus come prima causa di morte, mentre le maggiori cause di disabilità derivano dalle demenze e dai problemi legati alla vista.

“In particolare nei paesi a basso reddito” ha continuato il segretario, “l’incidenza di malattie non trasmissibili è da due a tre volte più alta che nei paesi ad alto reddito”.

“Il peso di questi problemi non ricade solo sulle spalle degli anziani, ma anche sulle loro famiglie e sulla società tutta”.

**Misure non costose**

Precedentemente, il direttore generale dell’OMS, Margaret Chan, sottolineando il fatto che per migliorare la qualità di vita degli anziani non sono necessarie misure molto costose, aveva incoraggiato i governi a implementare quelle politiche concrete e a basso costo che possono aiutare in modo significativo i loro cittadini ad invecchiare in buona salute.

“Non dobbiamo permettere che il denaro, o la sua mancanza, faccia da spartiacque tra chi rimane sano e chi diventa fragile troppo presto”, ha dichiarato la signora Chan, “interventi anche semplici possono avere un grande impatto. Per esempio, il controllo dell’ipertensione, grazie a medicinali alla portata di tutti, contribuisce notevolmente ad incrementare la longevità, eppure nel mondo in via di sviluppo solo il 10% circa degli anziani beneficia di questo trattamento”.

**Esercizi Tai Chi!**

La signora Chan ha inoltre ricordato che “un moderato e regolare esercizio fisico ha un effetto ringiovanente, manda indietro l’orologio. L’antico esercizio del Tai Chi cinese è in grado di ristabilire l’equilibrio negli anziani, aiutando così a prevenire le cadute”.

L’incidenza delle malattie non-trasmissibili negli anziani, fa anche notare la signora Chan, richiede di spostare l’attenzione dal fornire assistenza per ogni singolo caso all’assicurare benessere di fronte a malattie multiple.

**E i milioni di esseri umani dimenticati?**

Intanto, l'[UNRWA](http://www.unrwa.org/index.php), l’Agenzia Onu per il soccorso e l’impiego dei rifugiati palestinesi, continua la sua attività di aiuto nei confronti dei cinque milioni di rifugiati palestinesi censiti, tra i quali c’è un’alta percentuale di anziani.

“Il tema di quest’anno”, ha commentato il dottor Akihiro Seita, direttore del programma sanitario dell’UNRWA, “cade proprio a proposito per i cinque milioni di rifugiati che noi aiutiamo”

Se nel 2004 circa 420.000 rifugiati registrati dall’UNWRA avevano più di 60 anni, nel 2011 questo numero è salito a circa 630.999, il 12% dell’intera popolazione di rifugiati.

“Tra i rifugiati palestinesi, le malattie non-trasmissibili, come il diabete e le malattie cardiache, sono le principali cause di morte” ricorda il dottor Seita.

Nel 2011, l’UNWRA si è occupata di circa 212.000 casi di diabete e ipertensione, il doppio di quelli del 2002.

2012 [Human Wrongs Watch](http://human-wrongs-watch.net/)

Traduzione di Giuseppina Vecchia