“La comunicazione si è oggi trasformata in un settore strategico della politica, dell’economia, della cultura, evidentemente in base a dove sono gli interessi azionari.

Vicente Romano, autore inoltre di altri libri, come “La intoxicaciòn linguistica” e “La formaciòn de la mentalità sumisa” (La formazione della mentalità sottomessa), ha sottolineato come l’informazione prodotta da questi media, come ogni produzione di massa, è stereotipata, semplificata, e come mortifichi la conoscenza.

In La violenza mediatica, parla di come vengono attaccati i media o i giornalisti che non si allineano agli interessi del capitale, e della violenza trasmessa dai media, come dimostra un dato rivelatore: “Nella televisione spagnola ci sono tre azioni violente al minuto”, sottolineando inoltre la violenza psicologica o dei mezzi di comunicazione.

“Il capitalismo diffonde “valori” con tecniche mistificatorie, impone i propri significati, come per esempio “l’individualismo è buono”, ha spiegato.

In questo senso, Romano ha enfatizzato come compito principale della comunicazione sia quello di contrapporsi ai codici che per secoli hanno bombardato le coscienze, per cambiare atteggiamenti come quelli imposti dalla cultura giudeo-cristiana che, a suo giudizio, insegna a essere sottomessi: “Bisogna rassegnarsi, perché così guadagneremo il regno dei cieli”.

Per fare una rivoluzione, ha affermato, è necessario convincere la gente della necessità della lotta per i propri interessi, per l’alfabetizzazione, per i propri figli, per la salute, per l’autodeterminazione: “Bisogna risvegliare l’interesse per l’informazione, il bisogno di sapere”.

“Come si può fare una rivoluzione se la gente non ha coscienza della necessità del cambiamento?”, si è chiesto, dando subito dopo alcune idee in risposta a questa sua domanda retorica.

I media alternativi sono gli strumenti che, per questo accademico spagnolo, permettono di trasmettere valori e messaggi diversi da quelli dominanti. Nel contempo, egli sottolinea però l’importanza vitale dell’uso di un linguaggio chiaro e semplice.

“Instaurare la chiarezza nel linguaggio è sinonimo di instaurare relazioni democratiche. Significa ampliare la coscienza, la conoscenza, le relazioni democratiche, la orizzontalità. L’altro linguaggio è stereotipato, riduttore, con la metafora va avanti ma non chiarisce nulla”.

Traduzione di Giuseppina Vecchia