Allo slogan originario del Forum, “un altro mondo è possibile”, si sono uniti i più recenti scanditi sulle piazze internazionali, su tutti “Noi siamo il 99%”, emerso con gli ‘Indignados’ spagnoli e ‘Occupy Wall Street’. Un gruppo di attivisti vestiti di verde ha invocato “il carcere per i reati contro la natura”, in sintonia con il tema centrale del Forum “Crisi capitalista, giustizia sociale e ambientale”, mentre la variegata folla di sindacalisti, dirigenti indigeni, organizzazioni femminili e afro, studenti e ciclisti marciava sfidando il caldo, 35 gradi, e finanche una tormenta che non ha fermato il corteo.

“I popoli originari di Abya Yala (America), gli studenti cileni, i movimenti per la democrazia del Maghreb, le ampie espressioni di indignazione di fronte al capitalismo finanziario e alle corporation in Europa e negli Stati Uniti, tutti portiamo avanti la stessa lotta” affermano i promotori dell’evento.

Il dibattito entrerà nel vivo oggi con la presentazione dei principali argomenti in agenda, dai diritti umani alla difesa della Madre Terra, dall’accesso alla ricchezza e ai beni comuni a una nuova architettura della democrazia.