Alti funzionari dell’UNESCO e il presidente dell’autorità palestinese Mahmoud Abbas hanno assistito alla cerimonia ufficiale il 13 Dicembre, dando seguito alla decisione presa dall’agenzia durante la Conferenza Generale del 31 Ottobre nella quale la Palestina è stata ammessa tra i 195 paesi membri.

L’ammissione si era concretizzata il 23 Novembre scorso dopo che la Palestina aveva firmato e accettato la costituzione dell’Organizzazione a Londra. L’UNESCO era divenuta quindi la prima agenzia dell’ONU ad ammettere a pieno titolo la Palestina tra i suoi membri. I palestinesi, come tutti, devono poter preservare il proprio patrimonio culturale e beneficiare di un’ istruzione di qualità e di un’educazione alla pace.

“Oltre la bandiera”

Nei messaggi di benvenuto, la Direttrice generale Irina Bokova ha parlato dell’ammissione della Palestina come qualcosa che va oltre il fatto di issare la bandiera ma che include diritti e responsabilità fondamentali come la condivisione di principi universali quali tolleranza e rispetto per gli altri.
“L’adesione permette ad un paese di presentare al mondo le proprie aspirazioni, la ricchezza della propria cultura, la risonanza dei propri sogni” ha detto la Bokova aggiungendo: “I palestinesi hanno il diritto, come gli altri, di preservare la propria cultura e il proprio patrimonio. Devono poter beneficiare di un’istruzione di qualità e dell’educazione alla pace. Un sistema educativo forte insegna il rispetto di tutti i diritti umani. Una cultura vibrante rispetta le altre culture. In un mondo interconnesso le società sane fioriscono attraverso i legami reciproci. L’UNESCO promuove tutto questo”.

“E’ una cosa di cui sentirsi profondamente orgogliosi”

La Bokova ha anche sottolineato: “il multilateralismo non è mai stato tanto importante”. Questa deve essere un’opportunità per tutti di stringerci intorno a valori condivisi e nuovi desideri di pace”.
Nel suo discorso agli invitati delle delegazioni presenti, Abbas ha detto che l’ammissione all’UNESCO “è qualcosa di molto importante, di cui sentirsi orgogliosi… Gli scrittori, gli artisti e gli studiosi palestinesi hanno giocato un ruolo chiave nel tentativo di preservare la cultura e l’identità della nostra gente. L’UNESCO da parte sua ha avuto un ruolo fondamentale, giacché si è dimostrata partner leale”.

Alla cerimonia hanno assistito anche Katalin Boyay, presidente della Conferenza Generale dell’UNESCO, e Alissandra Cummins, responsabile del Consiglio Esecutivo dell’Organizzazione.
Dopo il voto di approvazione del 31 Ottobre nella sede di Parigi, la Bokova aveva detto: “Questa è un’opportunità per rafforzare l’Organizzazione, non per indebolirla, un’opportunità per tutti ad impegnarsi nuovamente nei valori che condividiamo e non per dividerci”.

La Bokova aveva mostrato preoccupazione per “le sfide potenziali” che potrebbero insorgere in seno all’universalità e alla stabilità finanziaria dell’UNESCO. “Sono preoccupata per la situazione in cui potremmo trovarci come piattaforma universale per il dialogo e per la stabilità della nostra situazione finanziaria. E’ noto che i maggiori finanziamenti, provenienti dagli Stati Uniti, potrebbero essere compromessi. Credo che tutelare l’Organizzazione da questo punto di vista sia compito di tutti noi”. Ed aveva aggiunto: “Il compito dell’UNESCO è troppo importante perché possa essere messo in pericolo”.

L’ammissione a paesi che non sono membri delle Nazioni Unite richiede una raccomandazione da parte del Consiglio Esecutivo e di un voto favorevole a maggioranza dei due terzi a nella Conferenza Generale. Questa, composta da rappresentanti dei paesi membri, si riunisce ogni tre anni con la partecipazione di paesi membri e associati, osservatori di Stati non membri, organizzazioni intergovernative e ONG.

La missione dell’UNESCO è quella di contribuire alla costruzione della pace, sconfiggere la povertà, promuovere lo sviluppo sostenibile e il dialogo interculturale attraverso l’educazione, la scienza, la cultura, la comunicazione e l’informazione.

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