Mentre la polizia distruggeva le tende, gli addetti alla pulizia del comune lanciavano gli effetti personali dei manifestanti nei camion della spazzatura. Al di là delle barricade, al centro del parco, dalle 200 alle 300 persone si tenevano per mano formando una catena umana e rifiutavano di cedere lo spazio che avevano occupato per quasi due mesi. Sono stati ammanettati e arrestati uno ad uno.

Noi pochi rappresentanti della stampa che eravamo riusciti ad attraversare le barriere della polizia siamo stati rimandati nell’area assegnata ai reporter, sul lato opposto della strada di fronte al parco. Quando le nostre telecamere hanno cominciato a registrare, la polizia ha posizionato due autobus davanti, per impedirci di vedere quello che succedeva dall’altro lato. Io e i miei compagni siamo riusciti a passare tra gli autobus e ad entrare nel parco, scavalcando cumuli di tende smontate, teli e sacchi a pelo. La polizia era quasi riuscita a impedire che i media vedessero la distruzione.

In mezzo a tante cose ammonticchiate, abbiamo visto un’intera biblioteca distrutta. Anche all’interno del parco abbiamo trovato un libro in terra. Recava la scritta “OWSL”, (Occupy Wall Street Library), anche conosciuta come la Biblioteca del Popolo, una delle principali istituzioni derivate dalla dinamica democratica del movimento. Secondo gli ultimi dati registrati, la biblioteca contava un totale di 5.000 libri, frutto di donazioni. Quello che ho trovato tra le rovine della democrazia che veniva lanciata nelle immondizie era “Nuovo Mondo rivisto”, di Aldous Huxley.

Man mano che avanzava la notte, così aumentava l’ironia di aver trovato proprio il libro di Huxley. Lo aveva scritto nel 1958, quasi 30 anni dopo il suo famoso romanzo “Mondo nuovo”. La prima opera descriveva una società del futuro dove la gente era divisa tra potenti e diseredati. Agli abitanti di questo “nuovo mondo” venivano forniti piaceri, distrazioni, pubblicità e droghe intossicanti per renderli docili: un mondo di perfetto consumismo dove le classi inferiori svolgevano tutti i lavori per l’elite.

“Il nuovo mondo rivisitato” è il saggio scritto da Huxley in risposta alla velocità con la quale la società moderna si stava dirigendo verso questo futuro desolante. Essermi trovata di fronte a questo libro non poteva essere più pertinente: l’accampamento, motivato in gran parte dall’opposizione alla supremazia del commercio e della globalizzazione, veniva distrutto.

Nel suo libro, Huxley aveva scritto: “La Grande Impresa, resa possibile dai progressi tecnologici e dalla conseguente rovina della piccola impresa, viene solitamente controllata dallo Stato, e cioè da un numero ridotto di capi di partito, con i loro soldati, poliziotti e funzionari pubblici che eseguono gli ordini. Una democrazia capitalista, come quella degli USA, è governata da quella che il professor C. Wright Mills ha definito la “Elite del Potere”. E continua: “Questa Elite del Potere fornisce direttamente occupazione nelle sue fabbriche, nei suoi uffici e negozi, a vari milioni di lavoratori nel paese, ne controlla molti altri milioni prestando loro danaro per comprare ciò che produce e, essendo proprietaria dei mezzi di comunicazione di massa, influenza il pensiero, il sentire e le azioni virtualmente del mondo intero”.

Uno dei volontari della Biblioteca del Popolo, Stephen Boyer, era presente al momento dell’incursione nel parco. Dopo essere riuscito ad evitare l’arresto, e dopo aver portato aiuto ai suoi compagni, ha scritto: “Hanno distrutto tutto quello che avevamo portato nel parco. La nostra stupenda biblioteca è stata distrutta. La nostra raccolta di 5.000 libri è sparita. Anche il tendone, che era una donazione, è stato distrutto, con tutti i lavori fatti per impiantarlo”.

Poco dopo, l’ufficio del sindaco di New York, Michael Bloomberg, ha diramato la foto di un tavolo con alcuni libri, sostenendo che i libri erano ben conservati. La Biblioteca del Popolo ha quindi inviato il seguente messaggio su Tweeter: “Siamo felici di vedere che alcuni libri sono in buono stato. Tuttavia, dove sono il resto dei libri, il nostro tendone, le nostre cose?”. Il tendone era stato regalato alla biblioteca da Patti Smith, vincitrice del National Book Award e leggenda del rock.

Anche molti altri siti di protesta del movimento Occupy in altre città hanno subito le stesse incursioni in questi giorni. Il sindaco di Oakland, la signora Jean Quan, ha ammesso alla BBC di aver partecipato a una conferenza telefonica insieme ad altri 18 sindaci per parlare della situazione. Da altre fonti giornalistiche, si apprende che sia l’FBI che il dipartimento della Sicurezza Nazionale hanno svolto azioni di consulenza per varie autorità cittadine.

Un giudice dello Stato di New York si è pronunciato martedì in favore dello sgombero, sentenziando inoltre che i manifestanti non potevano entrare nel Parco nè con i sacchi a pelo nè con le tende. Dopo la sentenza, un avvocato costituzionalista mi ha inviato un messaggio: “Ricorda: il movimento è nelle strade. I tribunali sono sempre l’ultima spiaggia”. O, come canta Patti Smith: “Il potere è del popolo”.

*Denis Moynihan ha collaborato alla stesura di quest’articolo.*

Traduzione dallo spagnolo di Giuseppina Vecchia