Pressenza Human Wrongs Watch, 01/10/2011  Il Comitato per l’Anti-Terrorismo del Consiglio di Sicurezza (CTC), alla fine dell’incontro avvenuto a New York il 28 settembre, sottolinea come, nonostante i significativi successi raggiunti durante gli ultimi 10 anni, rimane ancora molto da fare a livello nazionale, regionale e internazionale.

Il documento finale del CTC sottolinea con preoccupazione “gli stretti legami tra terrorismo e crimine organizzato internazionale, che comprende traffico di droga, riciclaggio di danaro, traffico d’armi, e movimenti illegali di materiale nucleare, biologico, chimico e altri materiali potenzialmente letali”.

Nel raccomandare a tutti i paesi membri la tolleranza zero nei confronti del terrorismo, il CTC ha poi lanciato un appello a un’azione urgente per “prevenire e combattere questa piaga, impedendo che i propri rispettivi territori vengano sfruttati da colori i quali finanziano, pianificano o commettono atti terroristici, e facendo in modo di assicurarli alla giustizia”

**‘Conformarsi alle leggi internazionali, ai diritti umani…’**

Agli stati membri è stato poi raccomandato di prevenire il movimento dei terroristi e il rifornimento di armi anche attraverso efficaci controlli alle frontiere, per assicurarsi che i fondi raccolti per scopi benefici non vengano dirottati a fini terroristici. Si raccomanda inoltre di implementare strategie integrate in grado di contrastare quelle situazioni che favoriscono il diffondersi del terrorismo, come radicalizzazione e arruolamento, e di adottare le misure appropriate per prevenire e contrastare l’incitamento al terrorismo. 

Sia gli oratori che il documento finale hanno sottolineato la necessità che gli stati, nell’adottare queste misure anti-terrorismo, si assicurino della loro conformità alle leggi internazionali, con speciale riguardo ai diritti umani e alle leggi umanitarie e sui rifugiati, sottolineando che un anti-terrorismo efficace e il rispetto dei diritti umani, delle libertà fondamentali e il predominio della legge sono tra loro complementari e si rinforzano a vicenda.

**Non ignorare i diritti umani**

Mike Smith, direttore esecutivo del Consiglio di Amministrazione del Comitato per il Contro-Terrorismo (CTED) ha fatto notare come la comunità internazionale stia diventando sempre più consapevole che diritti umani e anti-terrorismo non siano necessariamente in conflitto.

“I programmi anti-terrorismo che ignorano la questione dei diritti umanii sono molto meno efficaci e possono persino essere controproducenti” ha affermato, mettendo anche l’accento sulla necessità di dedicarsi a quelle condizioni sociali che i recrutatori sfruttano per portare i giovani a sostenere il terrorismo.

**I diritti umani non possono essere consederati sacrificabili alla lotta al terrorismo**

Nel suo discorso del 19 settembre, il segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon aveva a sua volta ricordato la determinazione dei vari paesi nell’adottare, cinque anni fa, la Strategia Globale Anti Terrorismo, sottolineando anche la necessità di concentrare gli sforzi per portare a compimento la Convenzione Completa contro il terrorismo.

Quella strategia, aveva fatto notare, riconosce che il terrorismo non può essere combattuto solo con mezzi di sicurezza e repressione. Un antiterrorismo efficace deve prevedere una combinazione di strumenti sociali, educativi, economici e politici in grado di coinvolgere quei fattori che rendono l’opzione terrorista attraente.

 “La strategia riconosce inoltre come i diritti umani siano una parte intrinseca della lotta al terrorismo, non una vittime accettabili della lotta al terrorismo”, ha aggiunto.

Related: [http://www.un.org/apps/news/printnews.asp?nid=39867](http://www.un.org/apps/news/printnews.asp?nid=39867)

2011 Human Wrongs Watch [http://human-wrongs-watch.net/2011/09/29/2430/](http://human-wrongs-watch.net/2011/09/29/2430/)