Il Consiglio incaricato di condurre il periodo di transizione seguito alla caduta del raìs non è stato l’unico organismo preso di mira dagli attivisti: almeno 20.000 messaggi sono stati inseriti da veri e propri ‘hacker’ sul sito internet del governo – che attualmente è emanazione della giunta militare – e su quello del ministero degli Interni.

Ad animare la protesta è stato il movimento del 6 Aprile, uno dei principali gruppi della società civile egiziana. Secondo stime correnti sono oltre 12.000 i civili attualmente a processo davanti a corti militari e alcuni di questi sarebbero già stati condannati a pene detentive. Gran parte di loro è stata arrestata negli ultimi mesi in seguito a manifestazioni di protesta contro la lentezza delle riforme e il controverso ruolo degli alti vertici militari nel periodo seguito alla caduta dell’ex regime.