*“Fino a quando le persone saranno considerate un ‘costo’ dalle Pubbliche Amministrazioni e fino a quando l’abbattimento delle barriere – architettoniche e mentali – saranno una seccatura da risolvere, invece di una cosa naturale per offrire pari opportunità di movimento e di espressione a tutti, la parola ‘handicappato’ sarà il termine sicuramente più appropriato per definire la mia situazione fisica e sociale. Nonostante questo non mi arrendo, e con questa iniziativa voglio tentare di far aprire gli occhi sia alle pubbliche amministrazioni che anche agli altri cittadini cosiddetti ‘normali’, che spesso non si rendono conto di quanto le nostre città non siano a misura di ‘qualunque uomo’. E’ questo il vero razzismo: ragionare
‘escludendo’, come se fosse una cosa naturale vedersi interdire di fatto i propri più elementari diritti”*.

Questa è stata la dichiarazione di Pietro Rosernwirth, 41 anni, affetto da un grave handicap fisico-motorio, impegnato socialmente dal 1987 nella diffusione dei valori della nonviolenza e della non-discriminazione, ed appassionato di viaggi, che il 1° maggio partirà da Trieste, da solo, per un viaggio che ha il sapore di una sfida impossibile.

Pietro affronterà il difficile viaggio a bordo di uno scooter-trike opportunamente modificato, regolarmente omologato presso la Motorizzazione Civile e che può quindi circolare liberamente ovunque sia
consentito agli altri veicoli, autostrade comprese. Allo scooter è stato anche aggiunto un kit di ammortizzatori e ruote posteriori supplementari importato dagli Stati Uniti, soluzione che
permette una stabilità assoluta con soluzioni di tipo meccanico, a differenza degli altri scooter a più ruote attualmente in commercio basati su sistemi elettronici, meno robusti di quelli adottati
sullo scooter di Pietro.

*”Questo Viaggio nasce per dimostrare come un handicappato messo nelle migliori condizioni possibili, con la fornitura dei necessari ausili e l’adeguata assistenza socio-sanitaria, possa fare cose che risulterebbero impegnative anche per i cosiddetti ‘normo-dotati’. Mi auguro – ha concluso Rosenwirth – che gli Enti pubblici possano attivarsi per inserire nei propri bilanci fondi per aiutare concretamente chi è alla ricerca di una propria autonomia negli spostamenti quotidiani: il movimento è parte essenziale della vita, e l’indifferenza di amministratori pubblici ‘normali’ condanna spesso quelli come noi ad un esistenza da reclusi. Io voglio
portare ovunque mi sia possibile un messaggio tanto semplice quanto significativo: è possibile abbattere le barriere dell’indifferenza e della discriminazione, e quest’avventura ne è la dimostrazione concreta”*.

*“Quando incontro una persona interessante”* – ha dichiarato Alessandro Mocavero, Presidente dell’Associazione contro il Dolore – *”mi viene spontaneo provare a classificarla, a descriverla. Quando ho conosciuto Pietro ho coniato per lui l’espressione ‘eccezionalmente normale’.
Con questa spettacolare e impegnativa sfida, Pietro rivendica a nome di tutti noi il diritto a una vita vissuta con qualità e con piena dignità”*.

Per altre informazioni su questa iniziativa e per approfondire i dettagli sulle caratteristiche dello scooter a tre ruote, è possibile consultare il sito web handytrike.eu