Esortiamo la comunità internazionale e le Nazioni Unite in sua rappresentanza, di manifestarsi con determinazione al riguardo. Non sono affatto sufficienti “gli ordini che sono stati impartiti di indagare su come siano andate le cose”, o la “preoccupazione per l’uso eccessivo della forza”, con cui vari governi in Europa e negli Stati Uniti hanno tentato di dare una risposta diplomatica in risposta all’accaduto. Perché a prescindere da come si sia arrivati al risultato finale di un attacco contro civili, a sangue freddo, niente lo può giustificare, né può giustificare l’embargo e l’occupazione, che sono alla radice di questo atto criminale. Né si può parlare di uso eccessivo della forza, perche’ questo lascia intendere che ci possa essere un uso ragionevole o misurato della forza, nel contesto della situazione in questione.

E’ sistematico l’atteggiamento dell’Israele di non attenersi alle varie risoluzioni delle Nazioni Unite, in particolare la risoluzione 1860, che obbliga a porre fine all’embargo disumano di Gaza e consentire il libero accesso degli aiuti umanitari. Data la situazione estrema in cui versa la popolazione palestinese che vive in quella zona, non si può pretendere di spiegare questo delitto come un errore, o un eccesso di controlli di conformità, che di per sé è del tutto illegale e arbitrario, e fondamentalmente disumano.

Gli umanisti abbiamo gia’ denunciato a suo tempo l’ultima invasione della Striscia di Gaza, nel 2009, chiedendo che si rispettasse il diritto del popolo ebraico e del popolo palestinese di avere il proprio territorio. Affermiamo che l’esistenza di due popoli ognuno con il proprio territorio sovrano, sarà la soluzione per porre fine sia alle aggressioni dell’esercito israeliano, sia agli atti criminali di terrorismo.

Gli umanisti, nella nostra recente Marcia Mondiale per la Pace e la Nonviolenza, abbiamo affermato per far progredire la pace nel mondo, la priorità e’ il disarmo nucleare, la riduzione degli armamenti convenzionali e il ritiro delle truppe dai territori invasi. Perché nell’ordine internazionale e’ urgente porre fine all’ipocrisia che impone ad alcuni paesi di attenersi alle risoluzioni delle Nazioni Unite, mentre esistono potenze militari che sembrano avere il diritto di ignorarli.

Guillermo Sullings
PARTITO UMANISTA INTERNAZIONALE

Traduzione dallo spagnolo di Annalisa Pensiero