“Alla base del sostento della vita c’è l’amore” ha scritto in alcune occasioni e ha poi patentato questa come la “sua” frase. Questa donna argentina-italiana con residenza a Madrid, ha percorso un lungo cammino e ci racconta del suo progetto “La fine è l’inizio sulle alture”. Abbiamo parlato con Victoria Manno a Mendoza, pochi giorni dopo la chiusura della Marcia Mondiale a Punta de Vacas.
– Di cosa si tratta il progetto “Pace nei 6 continenti”?
E’ una sfida iniziata con il nuovo secolo. Copiando l’appello dei bambini del Continente Americano al Mondo, che chiedono di essere ascoltati, ho scalato l’Aconcagua per chiedere che non esistano più bambini, bambine e donne che soffrono ogni giorno in silenzio la violazione dei loro diritti. Ho chiesto anche che si risvegli tutto quanto ancora c’è di puro nella razza umana. L’esperienza è stata molto positiva, molto di più di quanto potessi immaginare. Il 1° giorno ho mandato il terzo messaggio dall’Aconcagua. C’erano 25° sotto zero e la sensazione termica era di 40° sotto zero. Sono arrivata fino a Piedras Blancas, a 6100 metri sul livello del mare. Ho sentito una sensazione molto strana, avevo camminato 50 chilometri, vedevo la cima di fronte ai miei occhi, erano 15 giorni che ascendevo, mi mancavano solo quattro ore…. Ero ben adattata al clima a quell’altezza, ma non sentivo più le dita dei piedi e delle mani, sapevo che se si fossero congelati avrebbero dovuto amputarmeli. Non potevo continuare…! Mi sono afferrata a una pietra ed ho pianto per l’impotenza. Ma solo in quel momento ho compreso che era appena iniziata la mia missione e che al mio ritorno avrei continuato ad inviare i messaggi negli altri cinque continenti ogni 1° gennaio di questo nuovo secolo.
– Come è proseguito il progetto anno dopo anno?
Ogni anno ho cercato una nuova sfida con “La fine è l’inizio sulle alture”. Accompagnata da UNIFEM (Fondo per lo Sviluppo dell’ONU per le Donne) ho portato lo stesso messaggio nel 2001 dai 320 metri della Torre Eiffel, a Parigi, nel 2002 dalla Muraglia Cinese, nel 2003 visitando le Piramidi d’Egitto, nel 2004 nel continente Oceanico, nel monolite “Uluru” e chiudendo la prima parte nel 2005 dal Continente Antartico, arrivando così ai sei continenti.
Il 1° gennaio del 2006, sono arrivata in America Centrale e ho portato il messaggio dalla Valle di Teotihuacán che per gli Aztechi era il luogo in cui gli uomini si convertono in dei, ed è considerata la cultura più importante dell’area centrale dell’antico Messico. E’ una delle zone archeologiche più importanti del mondo. Nel 2007 ho fatto una richiesta per la pace dalla Piazza Rossa a Mosca, nel 2008 dalla città di Petra in Giordania, nel 2009 da La Habana Cuba. Quest’anno e come forma di adesione alla Marcia Mondiale per la Pace e la Nonviolenza, sono tornata sull’Aconcagua.
– Cosa ha significato per te la Marcia Mondiale?
Sento il privilegio di aver aderito a questa Marcia Mondiale per la Pace e la Nonviolenza per creare coscienza nel mondo di quanto sia necessaria la Pace nella terra e affinché si risvegli quanto c’è ancora di puro nella razza umana.
La Marcia Mondiale, mi è sembrata necessaria e non dobbiamo dimenticare che tutto questo è appena cominciato.
Ho avuto la possibilità di essere presente fin dall’inizio in Nuova Zelanda, il 2 ottobre, a Madrid, il 14 novembre e nel tratto finale il 2 gennaio 2010.
Con Montserrat Ponsa Prieto, una delle principali collaboratrici della Marcia Mondiale e membro dell’Equipe Base, siamo state le prime a partire da Madrid per la Nuova Zelanda, siamo partite via California, e siamo tornate via Hong Kong, abbiamo così aperto simbolicamente il percorso della Marcia Mondiale per la Pace e la Nonviolenza, facendo il giro del mondo in 10 giorni, dopo aver accompagnato la Marcia Mondiale per tutta la Nuova Zelanda.
La Marcia Mondiale è stata realizzata e questo è l’importante, adesso dobbiamo lavorare insieme per raggiungere la tanto desiderata Pace Mondiale e il rispetto dei Diritti Umani.
Mi sarebbe piaciuto che la chiusura della Marcia, si facesse in un posto più popolare che Punta de Vacas.
– Come ti sei unita alla Marcia?
Ho contattato direttamente Rafael de la Rubia, (coordinatore di Mondo Senza Guerre) dopo una prima riunione ho cominciato a collaborare con l’Equipe Stampa di Mondo senza Guerre e senza Violenza, mentre preparavo la mia iniziativa, nata proprio quando ci siamo incontrati. Scalare il Monte Aconcagua per portare la bandiera della Marcia Mondiale per la Pace e la Nonviolenza, insieme la mio altruistico messaggio per il mondo.
– Racconta delle discesa dal monte Aconcagua…
Il 17 dicembre 2009, ho cominciato l’ascesa del Colosso d’America, tentando di arrivare alla cima il 1° gennaio del 2010, sempre con lo slogan “La fine è l’inizio sulle alture, Pace nei 6 Continenti ” cioè “La fine delle guerre e l’inizio della Pace ” e sulle alture, perché ho iniziato nel Monte Aconcagua a 6962 mslm. Pace nei 6 Continenti, perché ogni 1° gennaio, invio il mio messaggio dal posto più rappresentativo di ognuno dei 6 Continenti.
Rispetto alla discesa, è stato difficile trovare una guida. A 5400 mslm, mi si è rotta la chiusura della tenda e il termos. L’ultima notte uscivo fuori alle intemperie, avevo meno freddo fuori che dentro. C’erano 25° gradi sotto zero, si annunciavano forti temporali e vento a 85 chilometri l’ora. Stavo bene e mi sentivo sicura fisicamente, ma la guida che avevo contrattato non risolveva i problemi logistici.
In quei giorni era morto un andinista a causa del congelamento in cima e sono stata testimone quando portavano via il suo cadavere appeso a un elicottero. Per via degli inconvenienti che si presentavano e per non poterli risolvere, ho preso la decisione di scendere, per non continuare a correre rischi, scelta comunque difficile.
– Di tutta la tua esperienza in questi 10 anni, riscatti qualche momento in particolare?
Oltre a quanto vissuto recentemente con la Marcia Mondiale, non posso dimenticare quando ho iniziato nel 1999 con il progetto “La fine è l’inizio sulle alture” perché ho dovuto affrontare tutti i pregiudizi che avrebbero potuto pregiudicare la mia attività lavorativa come attrice e come giornalista, e come donna, dicendo che sono salita sull’Aconcagua per dare inizio al nuovo millennio.
Riscatto anche quando nel 2005 ho visitato il Continente Antartico. Lì possono restare solo persone che abbiano fini pacifici e scientifici e sono stata autorizzata a restare per realizzare il mio progetto. Lì, ho sentito per la prima volta nella mia vita, cos’è realmente la solitudine umana.

– Più dati su Victoria Manno –

Pagina Web: www.victoriamanno.com

link adesione MM: http://www.youtube.com/watch?v=ALs4fLS3WD8

Inizio della MM: http://www.youtube.com/watch?v=XkTma-tx5aQ&feature=player_embedded

Traduzione dallo Spagnolo di Annalisa Pensiero