L’evento, iniziato alle 16, ha visto la partecipazione di Juan Leyrado, Jorge Marrale, Maximiliano Guerra, Silvia Pérez, Martiniano Molina, Raúl Porcheto, la Band No Lo Soporto e Guillermo Fernández tra gli altri.
Nella consegna dei riconoscimenti per le attività a favore della pace, Martiniano Molina è stata premiato per il suo progetto “Educazione” per la Pace realizzato nella località di Quilmes. Il riconoscimento, una gru fatta con il bronzo di una pallottola di cannone dal Maestro Orafo Payarolls.
In una serie di interviste, alcuni artisti manifestarono il significato per loro del progetto della Marcia Mondiale per la Pace e la Nonviolenza e la relazione che stabiliscono tra la pace e il mestiere dell’artista.
Juan Leirado, riconosciuto attore argentino, ha sottolineato la funzione dell’artista vincolata alla promozione della pace: “Gli artisti siamo essenzialmente nonviolenti. La proiezione dell’artista è verso l’anima della gente, e all’anima della gente non si arriva con bombe, con il boato di una granata “Ha poi riflettuto sulla violenza come aspetto culturale: “La malvagità è un tema culturale. Nessun bimbo suscita in me qualcosa come “questo bimbo si è messo in testa di sterminare la razza umana, un amico o un’amica o un fratello”, ma poi cresce e va alla scuola che la società gli impone, al lavoro che la società gli impone e si trasforma in ciò che quella società ha deciso per lui, in qualcuno capace di danneggiare altri per ottenere cose.”
Da parte sua Maximiliano Guerra, famoso ballerino riconosciuto internazionalmente e “Messaggero di Pace” per l’Unesco, ha manifestato il suo desiderio di ripetere la marcia tutti gli anni: “Questo progetto mi sembra meraviglioso, magari si potesse ripetere tutti gli anni per eliminare quell’assurda idea che tutto si risolve con la guerra e ammazzando gente. Le soluzioni devono passare per l’umanizzazione. È necessario che ci uniamo alla Marcia Mondiale perché c’è molta violenza in tutti i settori anche se forse non è molto visibile”.
Anche Miguel Cantilo, cantautore, ha riflettuto sulla necessità di pace e sulla sua traiettoria: “Credo che insistere sulla pace come valore è fondamentale, ancor più in relaziona con le arti. Convivo con gente con cui da molti anni stiamo rivalutando la pace come valore individuale e collettivo.” A sua volta ha raccontato della sua scelta per l’arte pacifica: C’è ogni tipo d’arte: arte indifferente, arte per la pace ed arte violenta. Io ho scelto l’arte per la pace e mi sono sempre sentito accompagnato dalla gente, come John Lennon e milioni di persone che scelsero la pace come stendardo. In questo momento credo che la pace eccede il limite di quello che può essere un slogan, credo che la pace è una necessità che la gente vuole vivere. E questa necessità è un cammino verso la sua realizzazione, credo che questo tipo di eventi da forza alla ricerca di quel cammino.”
Anche le ragazze di No Lo Soporto erano presenti. Lara Pedrosa, bassista, ha spiegato i motivi della partecipazione della Band: “Credo che l’obiettivo della Marcia Mondiale per la Pace sia nobilissimo. Speriamo che si generi un impatto reale, se una persona con potere e influenza modifica il suo atteggiamento per poi diminuire la violenza, per noi è servita.”
Raúl Porcheto che ha cantato una canzone ispirata alla pace, ha affermato che la cosa più importante è pensare in pace e tentare di contaminare un sistema sostenuto dalla paura e dalla violenza. Ha condiviso la sua opinione rispetto agli armamenti nucleari: “Io sono dell’’epoca in cui si cominciarono ad installare le prime ogive nucleari, ma l’industria è cresciuta così tanto e nell’ombra che si il problema è entrato nella sfere delle cose normali. Le nuove generazioni sono cresciute in questo clima, per questo è importante informare sul pericolo.” Per quanto riguarda il suo mestiere di cantore popolare ha detto di sentire “l’obbligo di denunciare la discriminazione, gli attacchi alla madre terra e diffondere il valore della pace.”
Il cantante di tango, Guillermo Fernández, ha riconosciuto che “arriva un momento in cui dobbiamo smettere di dire che i governi hanno la colpa e cominciare a far esistere la pace in noi. Credo che è arrivato il momento di prendere coscienza che non possiamo vivere in un mondo come quello in cui stiamo vivendo, e la pace è il migliore elemento a cui possiamo fare appello per superare tutti i mali che ci angosciano.”
Terminato l’atto tutti gli artisti hanno intonato la canzone “Se alzan las voces” composta da Victorio Menghi per la Marcia Mondiale per la Pace e la Nonviolenza.

Traduzione dallo Spagnolo Annalisa Pensiero