Evo Morales ha iniziato il proprio intervento presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università Complutense di Madrid con la lettura della sentenza relativa allo squartamento di Tupac Katari, indio ribellatosi al potere coloniale. Usando le stesse parole pronunciate dall’indio prima di morire, ha dichiarato: “io muoio ma torneremo a milioni” – e Morales ha aggiunto – “e questi milioni ora sono in Bolivia, alla guida dei movimenti sociali”. La conferenza si è svolta pochi minuti dopo l’inaugurazione di un murale in memoria del leader indigeno all’interno della facoltà stessa.

Con un discorso chiaro e diretto, come suo solito, il Presidente Morales ha proseguito il discorso facendo un breve ripasso del proprio progetto politico. Mentre alcuni settori cercano di fornire un’immagine esclusivamente indigenista del processo boliviano, lui ha insistito nel dire che “lo Stato Plurinazionale di Bolivia non è soltanto per gli indios, ma è per i meticci, per i fratelli afro boliviani, per tutti e per tutte…”, si tratta di un progetto globale.

E durante questa visita in Spagna, Evo ha nuovamente insistito sulle difficoltà del processo boliviano, eredità del colonialismo secondo Morales, e sul cambiamento di mentalità. “Aiutateci a cambiare la nostra mentalità –ha chiesto-, le norme e le procedure sarebbero facilmente modificabili, ma quello che non si può cambiare è la mentalità individuale di ciascuno: egoismo, individualismo, ambizione, persino corruzione… Si educa per il ‘denaro’ e non per servire la propria patria”.

Ha riconosciuto ciò che è ormai noto a tutti, la sua mancanza di una formazione di tipo universitario, ma ha spiegato: “io imparo dal contatto con il popolo, ascoltandolo e condividendo con lui in modo tale da poter servire al meglio il popolo boliviano. Governare è semplice, si tratta di accogliere le iniziative e di ascoltare le proposte”.

Secono Evo la difficoltà consiste nel rispondere alle richieste economiche di coloro che difendono il capitalismo. “Guardate -ha dichiarato in modo deciso-, il neoliberalismo non rappresenta alcuna soluzione per l’umanità”. Ed ha nuovamente insistito su un’idea che ripete costantemente in tutti i suoi interventi e che rappresenta una delle sue attuali priorità, ovvero la tutela di Madre Terra. Si tratta di una priorità pensata in funzione delle nuove generazioni e che, allo stesso tempo, è fortemente legata alle più profonde radici della cultura andina.

Morales ha concluso il proprio intervento con un impegno: “Sento che non siamo soli né in Bolivia, né in Spagna e neppure in Europa… E ciò mi porta ad impegnarmi a lavorare non soltanto per i boliviani, bensì per raggiungere politiche congiunte al fine di salvare l’intera Umanità”.

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Traduzione dallo spagnolo di Laura Franchini