Regione
Occupare Wall Street
Domenica si è tentato di occupare il simbolo della finanza mondiale a Wall Street. Per la prima volta, giovani contestatori e disoccupati di varie città americane, si sono insediati seguendo lo stile degli accampamenti spagnoli, greci o israeliani, cercando di occupare la zona in piena giungla di cemento e rivendicando “un’economia al servizio delle persone”.
Passi avanti nella messa al bando delle bombe cluster
Con l’annuncio di nuovi paesi che aderiranno al Trattato di Oslo per la messa al bando delle bombe a grappolo (o cluster come sono anche note in inglese) si è conclusa a Beirut la seconda riunione degli Stati parte alla convenzione. Durante la settimana di lavori nella capitale libanese, lo Swaziland è diventato il 63° paese ad aver ratificato il Trattato.
La festa Indignata
Il passaggio della Marcia Indignata da Parigi è stato una festa. La Marcia Mediterranea e la Marcia “Meseta” hanno fatto scalo nella capitale francese durante il viaggio verso Bruxelles, dove presenteranno un compendio delle proposte delle assemblee che hanno raccolto nei luoghi dove sono passate. Oggi, domenica, si svolgerà un’assemblea generale in Piazza della Bastiglia.
La protesta globale contro i Mercati
Il movimento 15M ha organizzato una manifestazione sotto forma di giornate di dibattito economico accanto alla Borsa, protestando per il “colpo di stato” dei mercati finanziari, aggiungendosi all’iniziativa statunitense “Occupy Wall Street”. La convocazione è partita dal Gruppo di Lavoro di Economia del movimento, creato proprio dagli “indignati” spagnoli.
Comunicato degli Indignati di domenica 18 settembre
Cari colleghi, care colleghe,
Grazie per aver risposto presente al nostro invito ad incontrarci con gli indignati
delle marce internazionali e quelli della Bastiglia (Movimento Démocratie Réelle,
Maintenant/Democrazia Reale, Ora!).
Ci è sembrato utile condividere con voi questa giornata per mezzo di un comunicato
stampa.
Le forze dell’ordine non rispettano le autorizzazioni legali durante le manifestazioni
Duecento spagnoli in marcia sono giunti alla Porte de Gentilly
per raggiungere gli altri Indignati nella Città Universitaria, dove si è svolto un gioioso
e conviviale picnic. Un gruppetto decorava visi e mani con disegni di cuori e di soli, o
con il simbolo dell’euro, per mostrare la loro indignazione nei confronti del sistema.
India-Pakistan-Bangladesh, nessuna ricerca, nessun piano per la regione
Mayraj Fahim, il cui campo d’azione è la governance locale, è intervenuto su 60
Minutes evidenziando l’apparente successo dell’ Istituto Indiano di Tecnologia,
quando in realtà è lampante il fatto che è la nazione ad avere fallito nella ricerca!
Questo contraddice quanto è stato mostrato in quel popolare programma. La realtà
che lui sottolinea è un’altra.
La “maledizione” di Shinkolobwe. L’estrazione artigianale dell’uranio nel Katanga (RDC)
La “cintura di rame”del Katanga, nella Repubblica Democratica del Congo, ricca di rame, cobalto e uranio, si estende da Lubumbashi a Kolwezi. La miniera di
Shinkolobwe è particolarmente nota per essere la fornitrice dell’uranio utilizzato nelle
bombe di Hiroshima e Nakasaki nell’agosto del 1945. Lo sfruttamento di questo sito
prosegue senza controlli e senza sicurezza.
Silo e i suoi amici
Il 16 settembre dell’anno scorso Silo lasciava questo spazio e questo tempo; venti anni fa, nel corso del 1991 aveva scritto e mandato quattro delle sue dieci “Lettere ai Miei Amici”, una delle sue opere più sociali: un’analisi del mondo di allora e della sua crisi e le proposte per un mondo migliore. Queste lettere hanno una certa attualità.
La lotta nonviolenta di Rajagopal: “Do or Die”
Rajagopal è un militante gandhiano indiano, fondatore di Ekta Parishad. L’abbiamo incontrato durante una sua conferenza all’università Libera di Bruxelles, organizzata da Etopia. Davanti ad un uditorio molto attento, la sua testimonianza sconvolgente ha dato un punto di vista globale e determinato sull’ingiustizia subita dal 70% della popolazione indiana: i contadini.