Alyn Ware, instancabile attivista per la pace e la nonviolenza, ha ricevuto oggi uno Right Livelihood Award (Premio al corretto sostentamento) come riconoscimento *”per la sensibilizzazione efficace e creativa, per le sue iniziative di oltre vent’anni di educazione alla pace e di impegno per la liberazione del mondo dalle armi nucleari”. Il Right Livelihood Award, fondato nel 1980 dallo svedese Jakob von Uexkull, è un premio che viene presentato ogni anno per onorare coloro che “lavorano a soluzioni pratiche ed esemplari ai problemi più urgenti del mondo attuale”.

Alyn insieme a René Ngongo della Repubblica Democratica del Congo e Catherine Hamlin dall’Etiopia, sono stati selezionati da una rosa di 82 candidati provenienti da 46 Paesi e ognuno di loro riceverà un premio di 50.000 €.

La giuria ha dato la seguente motivazione per la scelta dei vincitori: “Nonostante gli avvertimenti scientifici sull’imminente minaccia e sugli effetti disastrosi dei cambiamenti climatici e nonostante la nostra conoscenza delle soluzioni, la risposta globale a questa crisi continua a essere terribilmente lenta e ampiamente inadeguata. Al tempo stesso, la minaccia di armi nucleari non è affatto diminuita e le malattie legate alla povertà sono la vergogna della nostra umanità”.

“I vincitori del Right Livelihood Award del 2009 dimostrano concretamente che cosa debba essere fatto al fine di affrontare il cambiamento climatico, liberare il mondo dalle armi nucleari e fornire cure mediche cruciali per i poveri e gli emarginati”.

Inoltre David Suzuki, dal Canada, si aggiudica un premio onorario “per la sua incessante difesa dell’uso socialmente responsabile della scienza, per il suo massiccio contributo alla sensibilizzazione sui pericoli del cambiamento climatico e la creazione di un sostegno pubblico per le politiche per farvi fronte”.

Proposta di una Convenzione sulle Armi Nucleari.

Alyn fu, nel 1995, co-fondatore dell’Abolition 2000, una rete internazionale che conta attualmente più di 2000 organizzazioni sostenitrici che chiedono che si facciano negoziati per arrivare a una Convenzione sulle Armi Nucleari da cui scaturisca un trattato per proibire ed eliminare le armi nucleari, sotto l’effettivo controllo internazionale. A seguito del parere consultivo sulla legalità della minaccia o dell’uso delle armi nucleari della Corte Internazionale di Giustizia, nel 1996, Alyn ha redatto una risoluzione delle Nazioni Unite per l’attuazione del parere stesso, attraverso i negoziati per arrivare alla Convenzione sulle Armi Nucleari. Da allora, questa risoluzione ha attirato ogni anno i voti di circa 125 paesi dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, compresi i Paesi della New Agenda Coalition (Brasile, Egitto, Irlanda, Messico, Nuova Zelanda, Sud Africa e Svezia), il Movimento dei Non-Allineati e alcuni Paesi in possesso di armi nucleari (Cina, India, Pakistan e Corea del Nord).

Alyn ha poi riunito un gruppo di esperti per elaborare un Modello di Convenzione sulle Armi Nucleari – un documento di 70 pagine che illustra le misure giuridiche, tecniche e politiche necessarie per il raggiungere e sostenere un mondo libero dalle armi nucleari. Questo Modello di Convenzione sulle Armi Nucleari è stato distribuito e promosso dal Segretario Generale delle Nazioni Unite.

Alyn Ware crede che la sua opera di educazione alla pace nelle scuole e e il suo lavoro internazionale su pace e disarmo siano strettamente collegati. Dice: “I principi della pace sono gli stessi sia che se ne parli a scuola, a casa, nella propria comunità o a livello internazionale. Si tratta soprattutto di come risolvere i conflitti modo che tutti vincano, vale a dire in modo da soddisfare le esigenze di tutti i popoli. Il mio lavoro di insegnante alla scuola materna è stato quindi un buon allenamento per il mio lavoro sulla pace e il disarmo internazionale. E quando torno in classe, posso aiutare gli studenti capire come le idee e gli approcci che stanno utilizzando per risolvere i loro conflitti siano simili alle idee e gli approcci che usiamo nell’ambito delle Nazioni Unite per risolvere i conflitti internazionali “.

*http://www.rightlivelihood.org/