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Gli alberi ci accompagnano fin dall’antichità, la loro immagine è carica di significati simbolici, è universale, archetipica. Tra le simbologie più diffuse vi è quella che li vede mediatori fra cielo/mondo in alto, luminoso, e terra/mondo in basso, oscuro. In quest’ottica simboleggiano anche il percorso di crescita ed evoluzione. Oggigiorno, finalmente, iniziamo a prestare loro rinnovato rispetto ed ascolto attraverso pratiche come la silvoterapia, mutuata dalla tradizione celtica, che ci invita ad abbracciare gli alberi per beneficiare della loro energia positiva e sentirci letteralmente rigenerati.

Gli antichi Celti ne erano talmente innamorati da aver concepito uno zodiaco a tema, che associa ai diversi periodi dell’anno altrettanti alberi. Il loro calendario iniziava il primo novembre, era composto da 13 mesi e diviso in quattro trimestri, Samain (dal 1 novembre), Imbolic (dal 1 febbraio), Bealtaine (dal 1 maggio) e Lùnasa (dal 1 agosto). Alle diverse sezioni corrispondevano diversi alberi, ognuno con una peculiare personalità. Ovviamente la scelta ricadeva sull’esemplare più affine al periodo cui era associato.

A livello simbolico gli alberi rappresentavano sia il ciclo della vita che le 3 parti del Tutto unite in un solo essere, corrispondenti a radici (sottosuolo), tronco (piano terreno), chioma (il cielo). Numerose tradizioni sciamaniche condividevano tale simbologia ravvisando nell’albero cosmico la rappresentazione dell’intero universo. In Africa, l’animismo attribuisce tutt’oggi agli alberi la funzione di involucro per le anime degli antenati.

Non a caso i boschi sono da sempre considerati luoghi di culto e spesso, accanto agli alberi secolari, ci si riuniva per invocare divinità e chiedere protezione. L’albero ritorna quindi nella sua veste di mediatore fra Terra e Cielo, universo materiale e spirituale.

L’oroscopo celtico degli alberi

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Come premesso i Celti attribuivano agli alberi grande importanza, nella loro cosmologia l’intero universo era considerato come un grande albero sacro. Ed ecco perché i Druidi, ovvero i sacerdoti celti, concepirono uno zodiaco formato da 21 alberi: abete, acero, betulla, carpino, castagno, bagolaro, cipresso, faggio, fico, frassino, melo, nocciolo, noce, olmo, pino, pioppo, quercia, salice, sorbolo, tiglio, ulivo. A ciascuno di essi corrisponde una determinata personalità e per individuare quello che ci appartiene basta conoscere la data di nascita.

Di seguito riporto l’oroscopo celtico, con relative date e un riassunto del significato simbolico di ogni albero. Ovviamente l’argomento meriterebbe ulteriori approfondimenti, questo vuole essere un assaggio divertente, senza alcuna pretesa di veridicità. Come sempre, ti invito a leggere quanto segue con spirito curioso e soprattutto a trarne un insegnamento prezioso, al di là della valenza magica: gli alberi sono esseri viventi in cui l’umanità si è riconosciuta fin dalla notte dei tempi. Impariamo a distinguerne le caratteristiche e a compararle con le personalità umane, le affinità esistono, non c’è nulla di paranormale in questo. D’altronde la natura ha un suo linguaggio simbolico che possiamo decifrare, rimettendoci in contatto con le sapienze perdute dei nostri progenitori.

Abete

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dal 2 all’11 gennaio e dal 5 al 14 luglio

Uno degli alberi più antichi il cui scopo è la Ricerca, votata verso la verità e gli ideali.

Olmo

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dal 12 al 24 gennaio e dal 15 al 25 luglio

Conformista e simpatico, ma anche moralista.

Cipresso

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dal 25 gennaio al 3 febbraio e dal 26 luglio al 4 agosto

Longevo e tollerante, a volte non presta abbastanza cura alla propria salute.

Pioppo

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dal 4 all’8 febbraio e dall’1 al 14 maggio
dal 5 al 13 agosto e dal 3 all’11 novembre

Consapevole della vanità dell’esistenza, contemplativo e un po’ pessimista.

Bagolaro

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dal 14 al 23 agosto e dal 9 al 18 febbraio

Conduce spesso una vita inconsueta, ama brillare in società e sovente spreca le proprie energie pur di farsi notare.

Pino

Pino
dai 19 al 29 febbraio e dal 24 agosto al 2 settembre

Perfezionista, ha molto senso del dovere. Intelligente.

Salice

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dall’1 al 10 marzo e dal 3 al 12 settembre

Simbolo di nostalgia e di malinconia.

Tiglio

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dall’11 al 20 marzo e dal 13 al 22 settembre

Amico sincero, ha forte legame con il sonno e l’ipnosi.

Quercia

 

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21 marzo

Simbolo di forza e giustizia. Robusta e regale, rappresenta il periodo in cui tutte le forze della Natura si ridestano e si rinnovano.

Nocciolo

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dal 22 al 31 marzo e dal 24 settembre al 3 ottobre

Apparenza delicata, aspetto mite. Sono pazienti ma anche testardi.

Corniolo

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dall’1 al 10 aprile e dal 4 al 13 ottobre

Potente fertilità, ricca di amori, avventure, colpi di fulmine, vissuta con gioia e leggerezza. Farfallone.

Acero

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dall’11 al 20 aprile e dal 14 al 23 ottobre

Aggressivo e abile organizzatore, vigoroso e ambizioso.

Noce

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dal 21 al 30 aprile e dal 24 ottobre al 2 novembre

Imponente, amico e protettore dei più saggi ma anche tenebroso ed eclettico.

Castagno

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dal 15 al 24 maggio e dal 12 al 21 novembre

Ha capacità di preveggenza, è bello e vigoroso, qualità tese a sviluppare il proprio IO interiore.

Frassino

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dal 25 maggio al 3 giugno e dal 22 novembre al 1 dicembre

Rassicurante, piacevole ma anche irritante. Si ritiene indispensabile.

Carpino

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dal 4 al 13 giugno e dal 2 all’11 dicembre

Abilissimo mercante, viaggiatore, amante delle feste, si prodiga in regali, inviti, ma è un po’ superficiale.

Fico

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dal 14 al 23 giugno e dal 12 al 21 dicembre

Il Fico è uno dei simboli dell’abbondanza assieme all’Olivo. Ma ha bisogno di protezione e affetto per dare il meglio di sé.

Betulla

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24 giugno

Creativo e aperto. Apprezza gustare le gioie delle pareti domestiche, raffinato, ma allo stesso tempo viaggiatore instancabile.

Melo

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dal 25 giugno al 4 luglio e dal 23 dicembre al 1 gennaio

Pacifico, cerca il piacere dei sensi e l’amore.

Ulivo

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23 settembre

Simbolo di pace, forza, purificazione, con in aggiunta un’innata prodigalità.

Faggio

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22 dicembre

Amabile conversatore, sempre interessante, e per queste qualità il suo lavoro ideale sarà correlato all’arte oratoria.

Mauro Corona e le personalità degli alberi

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Dagli antichi Celti facciamo un salto temporale che ci conduce dritti all’epoca odierna, fra i boschi del Friuli Venezia Giulia, patria dello scrittore Mauro Corona. Nel suo libro, “Le Voci del bosco”, Corona parla degli alberi e con gli alberi, individuandone carattere e inclinazioni.

Ed ecco che i Faggi diventano ometti alle prese con lavori ripetitivi, fagocitanti, ignari di chi siano e del perché si affaccendino tanto. Il Tasso è invece un Signore pieno di sé, le cui radici, forti e vigorose, lo isolano dalla plebaglia circostante, che egli giudica inferiore. Bello e raffinato è l’Acero, ma a tanta apparenza corrisponde un cuore fragile e arrendevole. Il Nocciolo si distingue per la sua aria da eterno peter pan: se in compagnia fa il bulletto, da solo trema di paura. Il Pioppo antropomorfo è un povero disgraziato, senza pregi né qualità. Vive ai margini del mondo, è triste ma se ne sta da parte, rassegnato alla sua condizione.

La Betulla è di tutt’altra qualità: bella, raffinata, alta e perfetta, è una vera Regina, consapevole della propria grandezza, difficile da conquistare, un tantino superba e vanitosa ma anche terribilmente determinata e tenace. Decisamente arrogante e scontroso è il Noce, convinto di essere onnipotente, e non è da meno, in quanto a superbia, l’Agrifoglio, re dei narcisi. Se l’Acacia è inaccessibile e scontrosa, la Quercia è invece la classica donna dedita al focolare domestico, ben messa, poco avvenente. Solitario, saggio, alto e maestoso è l’Abete, chiamato il vecchio protettore. Ombroso all’apparenza, il Cirmolo cela un animo buono, disponibile, tranquillo e sereno. Simbolo dell’amore e dei sogni è il Ciliegio, mentre il Pero e il Melo sono degli allegri compagni di gioco. Il dignitoso Ulivo è l’albero universale per eccellenza.

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