Il governo italiano ha ammesso di aver già inviato segretamente truppe in Libia.

La cosa più folle e scellerata che si potesse fare ed insieme la più tragicamente coerente con la politica guerrafondaia, avventurista e golpista dell’esecutivo attuale.

E’ un governo di irresponsabili, di insipienti e di fuorilegge.

Che un Parlamento da operetta, incapace di svolgere il suo ruolo, non ha saputo contrastare nei suoi deliri, costantemente avallando a posteriori ogni sciagurata demenza del gabinetto in carica.

Con un Presidente della Repubblica dedito perlopiù a vacui esercizi retorici e latitante quando si tratta di difendere la legalità repubblicana, che rinuncia a difendere il decisivo articolo 11 della Costituzione che si apre con le lapidarie, inequivocabili parole “L’Italia ripudia la guerra”.

L’Italia si trova ancora illegalmente ed insensatamente in guerra: sia nel teatro afgano, sia in quello siro-iracheno, sia in quello libico.

Sperpera ingentissime risorse pubbliche in pro della guerra, della guerra assassina.

Rifornisce di armi e servizi dittature terroriste.

E partecipa di alleanze militari terroriste e stragiste.

Nel vortice della terza guerra mondiale a pezzi.

Cessi immediatamente l’illegale e folle partecipazione italiana alla guerra.

Si dimetta il governo.

Solo la pace salva le vite.

 

Peppe Sini, responsabile del “Centro di ricerca per la pace e i diritti umani” di Viterbo

 

Viterbo, 11 agosto 2016