Riportiamo parti di una lunga intervista trasmessa dalla Convenzione Nazionale Democratica di Filadelfia, in cui Amy Goodman e Juan González parlano con Larry Hamm, delegato del New Jersey per Sanders e presidente di People’s Organization for Progress e con l’attore e attivista Danny Glover  di vari temi, tra cui le prospettive del movimento creatosi intorno alla candidatura di Bernie Sanders.

L’intervista completa nella versione originale inglese si può leggere qui.

“Sarò molto franco”, dichiara Danny Glover. “Voterò per Hillary Clinton. L’idea di Donald Trump presidente mi spaventa. Votando per Hillary Clinton voglio anche metterla sotto pressione, perché rispetti il programma e tutto il resto. Voglio superare quello che è stato messo nel programma e vedere un movimento che esce da tutto questo. Continueremo a lottare che lei vinca o no.”

“Seguirò l’esempio del nostro portabandiera Bernie Sanders e voterò per Hillary Clinton” gli fa eco Larry Hamm. “E’ una scelta tra neofascismo – Donald Trump – e neoliberismo – Hillary Clinton. Donald Trump dev’essere sonoramente sconfitto. Bisogna ripudiare le tendenze di estrema destra e fasciste che lo sostengono e costituiscono il suo movimento. La lotta contro il neo-liberismo, che va avanti da 40 anni, continuerà anche dopo le elezioni dell’8 novembre.

Questo è un momento critico. Il genio progressista è uscito dalla lampada e ci sono forze potenti che vogliono rimandarlo lì dentro. Vogliono che Bernie Sanders e il suo movimento scompaiano. Vogliono tornare allo status quo. E il nostro lavoro è far sì che questo non succeda”.

“Quello che faremo dal 9 novembre in poi è la cosa più importante delle nostre vite” concorda Danny Glover. “Il lavoro da fare, il modo di promuovere una nuova leadership, il modo in cui lanciare politiche progressiste e far eleggere leader progressisti a livello locale, regionale e nazionale, tutte queste sono le cose che dovremo fare. E mentre facciamo avanzare questo movimento, dobbiamo anche applicare la comprensione profonda e l’immaginazione all’idea della trasformazione. Martin Luther King parlava sempre della trasformazione e della necessità non solo di trasformare le istituzioni che ci governano, ma anche noi stessi.”