Lo scorso 17 aprile, il Parlamento Arabo composto da parlamentari di tutto il mondo arabo, ha deciso di candidare ufficialmente al Premio Nobel per la Pace 2016 Marwan Barghouti, il leader di Al-Fatah detenuto nelle carcere israeliane in nome del quale – dalla cella di Nelson Mandela in Sudafrica – è stata lanciata la campagna per la liberazione di tutti i prigionieri palestinesi.

Nella nomina fatta pervenire al Comitato per l’assegnazione del Premio, il Presidente del Parlamento, Ahmed Al Jarwan, ha motivato questa scelta con la convinzione che “il grande combattente per la libertà Marwan Barghouti rappresenta un simbolo di giustizia per la questione palestinese e la lotta del popolo palestinese”.

La lettera al Comitato ricorda anche che Barghouti ha già trascorso 22 anni in carcere e 7 in esilio, oltre ad essere stato oggetto di svariati tentativi di omicidio a causa del suo impegno – dispiegato in un arco di tempo di più di 40 anni – per la causa della libertà e per il riconoscimento di uno Stato palestinese, in linea con le risoluzioni internazionali.

In sostanza, secondo il Parlamento Arabo “Il riconoscimento del Premio Nobel per la Pace a Marwan Barghouti rappresenterebbe un importante messaggio di sostegno e riconoscimento della lotta palestinese per porre fine all’occupazione sulla base della soluzione dei ‘due Stati’ e garantire alla regione una pace giusta e duratura”.

La campagna per la nomina di Barghouti è stata lanciata intorno alla metà di marzo da molte organizzazioni palestinesi, tra cui la Commissione del PLO per i Prigionieri, il Club dei Prigionieri Palestinesi e il Consiglio Legislativo Palestinese. Ai primi di aprile, Fadwa Barghouti, moglie di Marwan e attivista per i diritti umani, è stata invitata a Tunisi per una cerimonia molto partecipata nel corso della quale Fadhel Moussa, capo della Lega Tunisina per la Difesa dei Diritti dell’Uomo, ha voluto simbolicamente passare a Marwan il Premio Nobel per la Pace vinto l’anno scorso dal Quartetto per il Dialogo Nazionale Tunisino.

Di ritorno dal viaggio, Fadwa ha commentato che si trattava di una decisione importante “perché afferma che il popolo palestinese ha il diritto di liberarsi dall’ occupazione israeliana (…) Israele definisce Barghouti e gli altri prigionieri come terroristi; questa candidatura dice tutt’altro”. Questo invece il commento di Issa Qaraqe, capo della Commissione del PLO per i Prigionieri: “Non importa se Marwan vincerà o meno il premio, il fattore cruciale di questa vicenda è l’alto valore legale e simbolico di questa candidatura”.

Vedi:

Nobel Peace Prize winners send award to Marwan Barghouti