“Cooperare per imparare e imparare a cooperare” era il tema della formazione scelta da una ventina di insegnanti presso Liegi (Belgio) che ho avuto il piacere di co-animare con Isabelle. Piccolo particolare: la maggior parte dei partecipanti sono “maestri speciali” che insegnano una filosofia religiosa.

In questo periodo tumultuoso, come nutrire i valori della solidarietà, della tolleranza, dell’ascolto, della non violenza? Come concretamente instaurare una “cultura” della cooperazione? Era nostra intenzione affrontare con sincerità questi temi di attuale grande preoccupazione e di co-costruire possibili risposte con gioia e leggerezza.

Durante questi due giorni di studio, ci siamo scambiati dunque le nostre esperienze in classe, abbiamo dedicato del tempo per rivivere profondamente i valori della cooperazione e abbiamo anche … riso moltissimo. Infatti non c’è niente più dei giochi adatto a creare un clima di fiducia e di relax! La macchina infernale, per esempio: un partecipante si pone al centro del cerchio formato dagli altri e comincia a produrre un rumore e un movimento; gli altri vanno ad aggiungere un rumore e un movimento fino a formare una macchina infernale – un momento in cui si stabilisce la vicinanza … ci si tocca, si crea un insieme cacofonico, si mettono in agitazione i corpi, si avverte l’armonia di essere e di fare insieme …

Il millepiedi: si formano diverse file uguali coi partecipanti che sono disposti uno dietro l’altro e con un pannello di fronte al primo della fila. L’ultimo pensa una breve frase sulla cooperazione e la scrive lettera per lettera sulla schiena di quello che si trova davanti a lui. Questo la trasmette a sua volta fino a raggiungere il primo della fila, che la trascrive sul pannello. Il segno tracciato sulla prima schiena talvolta si trasforma, poi si recupera grazie all’insieme, ed è la sensazione trasmessa da un dorso all’altro che diventa traccia scritta. Risate e motivazione garantite!

Altri giochi come “Destinazione cooperazione” vanno oltre nella messa in situazione: si formano due squadre; una scrive su dei fogli di carta i limiti della cooperazione; l’altra scriverà frasi a favore della cooperazione. La prima squadra accartoccia i fogli in palline e la seconda fa degli aerei con i fogli “perché cooperare”. Si ingaggia una battaglia aerea… Poi dei giochi di ruolo consentono di mettersi nei panni degli studenti e di capire meglio il loro vissuto. L’esperienza si costruisce con la trasformazione di situazioni conflittuali per mezzo di ingredienti preziosi come la pazienza, la ricerca del consenso, la valorizzazione delle qualità di ciascuno, I ruoli individuali utili a tutti …

Non sono stati che due giorni! Ma abbiamo condiviso così tante risorse e strumenti! Che ricchezza! La sensazione che mi porto dentro è quella di una sorta di magia umana che esplode quando ciascuno mette il meglio di sé a servizio di tutti.

Siamo tornati ai nostri rispettivi mondi irrobustiti, incoraggiati sul piano personale, con una cassetta degli attrezzi piena di giochi e idee da utilizzare con i ragazzi.

Ciò mi interessa particolarmente, cioè che in materia di istruzione pubblica ci sia data la possibilità di organizzare tali corsi di formazione con operatori del settore. Questa scelta è importantissima … e fa un gran bene! Quindi, perché privarsene!?

 

Traduzione dal Francese di Maria Pia Salmaso

 

Notizie sull’Autrice Tatiana De Barelli

Nata: 08.02.1955. Professione: psicopedagogista, grafologa, coordinatrice dell’associazione Educ’art. Passioni: l’umanesimo, l’educazione alla non-violenza, la scrittura, l’Africa.