Manifesti raccontano…

Le molte vie per chiudere con la guerra

Libro a cura di Vittorio Pallotti e Francesco Pugliese

Prefazione di Peter Van Den Dungen, coordinatore generale della Rete Internazionale dei Musei per la Pace e Joyce Apsel, Università di New York.

Per richiedere il libro: vittoriopallotti@libero.it
– oppure telefonando al 051-584513

 

I manifesti pacifisti occupano un posto speciale tra i molti strumenti usati per la promozione di una cultura di pace e per la protesta contro i vari aspetti di una subcultura di guerra e di violenza. I manifesti spesso attribuiscono un volto memorabile alle questioni sociali e politiche e possono esprimere l’essenza di un messaggio tramite immagini forti. La gamma di metodi e movimenti che operano in modalità nonviolenta per la pace e la giustizia sociale e solidale sono evidenziati nella qualità artistica e creativa e nelle informazioni, mirate ad esprimere il concetto specifico, contenuto nei manifesti. Questo libro riporta una piccola selezione di manifesti che evidenzia alcuni dei temi e delle idee centrali delle azioni e delle iniziative di pace in Italia e nel mondo. Questa raccolta di manifesti per la pace è una piccola porzione del vasto e variegato arcipelago nonviolento e pacifista ed è solo una minima parte di tutti i manifesti che sono stati stampati. Il libro si propone anche di fornire ispirazione a coloro che, attualmente, nel nostro presente, e in rapporto alle prossime generazioni, si impegnano sulla vasta gamma di metodi, esperienze e iniziative possibili per creare un mondo di pace e attualizzare un’utopia concreta di giustizia sociale e solidale, di gestione nonviolenta e pacifica di conflitti e contrasti, spaziando tra vasti temi e argomenti di sempre più schiacciante attualità. Il libro tratta di disarmo nucleare, dagli anni ’50 ad oggi, tramite le marce per la pace e l’obiezione di coscienza, fino a giungere ad una vasta panoramica e considerazione dei diritti umani, delle difese alternative, del divario tra nord e sud del mondo, spaziando da schede descrittive sull’ONU e le costituzioni per la pace ad argomenti relativi all’ecologia e all’ambientalismo ecopacifista. Educare alla pace -anche tramite i manifesti che raccontano -significa trasmettere concetti di mondialità, di giustizia, di solidarietà, nel rispetto per l’altro, nell’educazione alla cooperazione e all’interdipendenza tra popoli, genti e minoranze, alla democrazia, alla responsabilità di tutti per tutti, alla risoluzione dialettica e nonviolenta di contrasti e conflitti.

A questo proposito, gli Autori citano nella bibliografia testi recenti e innovativi, tra cui “Il pensiero delle differenze. Dall’intercultura all’educazione alla pace” e “Il dialogo per la pace. Pedagogia della Resistenza contro ogni razzismo”  (MIMESIS 2015), maturati in ambiti intellettuali orientati alla nonviolenza, alla risoluzione dei conflitti e all’antifascismo, ossia al superamento di qualsiasi forma dittatoriale e autoritaria della società. Grande rilievo meritano i capitoli riguardanti l’educazione alla pace e relativi all’ecologia e all’ambientalismo ecopacifista, in quanto lottare contro la guerra significa lottare per l’ambiente. Infatti ormai si parla di biocidio e geocidio, perché è in atto una devastante guerra contro la natura e la terra. Per questi motivi è sempre più urgente pensare a nuovi modelli di sviluppo e stili di vita sobri e alternativi, con uno sforzo della ragione, un innovativo pensiero capace di interrogarsi sulla ricerca e lo studio delle potenzialità implicite e delle alternative possibili, perché progresso è tutto ciò che va in direzione della pace e della libertà ed è compatibile con la solidarietà, l’equilibrio ecologico e l’armonia universale. La riconversione ecologica dell’economia è una necessità vitale per il pensiero ambientalista e pacifista, per una sobrietà creativa, perché dove è degradata la natura subentra anche il degrado dell’umanità, con l’ingiustizia, la violenza, la guerra, la morte. Il libro offre una ricca e dettagliata panoramica sui molti aspetti della pace e dei movimenti pacifisti, tramite saggi istruttivi e un’ampia bibliografia contenente libri e articoli in italiano e in inglese. Molti di questi testi sono stati scritti da Francesco Pugliese – autore del notevole volume riccamente illustrato dal titolo “Abbasso la guerra. Persone e movimenti per la pace dall’800 ad oggi” – e il materiale riguardante i manifesti è stato in gran parte prodotto da Vittorio Pallotti, realizzando così un felice risultato, il libro, nato dalla stretta collaborazione tra due esperti in ambiti intimamente correlati. Nella prefazione al libro, Peter Van Den Dungen, coordinatore generale della rete internazionale dei musei per la pace e Joyce Apsel, Università di New York, sottolineano che il 2014 è l’anno della commemorazione del centesimo anniversario di una delle più devastanti guerre di tutti i tempi e che ha avuto un profondo effetto nella storia umana e ha prodotto un’altra guerra catastrofica e, successivamente, la guerra fredda, con la minaccia delle armi di distruzione di massa e dell’apocalisse nucleare. La chiave per un crescente movimento pacifista per il disarmo, ampiamente illustrato dai manifesti per la pace, consiste nell’educare la società e le persone a trasformare in senso positivo le loro vite. Questo altro obiettivo deve realizzarsi tramite la cessazione della produzione della vendita di armi e la trasformazione della società verso la creazione di risorse che arricchiscano l’esistenza mediante l’educazione, i programmi sociali, la creatività, i nuovi modelli di sviluppo ecosostenibile, improntati sulla riconversione ecologica e sull’utilizzo delle energie rinnovabili e delle risorse che l’ambiente offre naturalmente all’umanità, per chiudere definitivamente con il nucleare civile e militare, per affermare, con la forza della verità, la nostra obiezione e il dissenso alle guerre imperialiste, fomentate e manovrate dalle multinazionali, dalle superpotenze economiche e politiche, dai mercati dell’alta finanza e dai signori dell’atomo.