Lettera aperta della figlia di Relmu Namku e Martin Maliqueo

Comunitá Mapuche Winkul Newen, contrada Portezuelo Chico, localitá Confluencia
Ottobre 2015

Alla società in generale. Mi presento per raccontare la nostra storia familiare in quanto il 26 ottobre 2015 comincerà la causa  nella città di Zapala.

Tañiñuke -mia madre- Relmu Ñamku per difendere tañi walmapu meu –il nostro territorio– dalle industrie petrolifere é stata accusata di tentato omicidio e tañi chachay –mio padre– Martin Velázquez Maliqueo insieme  a un lamgen –un fratello– Mauricio Rain di un´altra comunità vicina, sono stati accusati entrambi di aver provocato gravi danni.

Questa causa é molto ingiusta considerando che le denunce che hanno ricevuto non possono essere assolutamente comparate alla violenza che ha sopportato la mia famiglia generazione dopo  generazione, con la perdita di molti familiari:

  1. il caso della morte impune di Juan Maliqueo, il mio bisnonno, causata da un poliziotto nella contrada Ramón Castro, caso che non é mai stato chiarito;
  2. la morte di mio nonno Martin Velázquez, per via di un´infezione ai polmoni nella contrada Portezuelo Chico nel 2008;
  3. nel 2010 lo sgombero dal territorio dove era nato mio nonno, richiesto dal Giudice Eduardo Badano, argomentando di essere il padrone della terra;
  4. la morte di mia zia Cristina Lincopan, a 30 anni, a causa di un´ipertensione polmonare. Nel 2013 era lonko –autorità della comunità- di Gelay Ko nella contrada Anticlinal Barda Negra;
  5. la brutale bastonata inferta da una banda a mia nonna Petrona Maliqueo, a mia zia Violeta Velázquez e il colpo da sparo ricevuto da mio cugino Maximiliano Morales di 16 anni nel mese di marzo del 2012;
  6. la morte di mia cugina Petrona Beatriz Cayhueque morta il 27 dicembre 2012, poche ore la nascita per via delle malformazioni causate dall´inquinamento.

Anche tutto questo é violenza e mi chiedo, dov´era la giustizia? Dove sono le investigazioni dei fatti per chiarirli e portare in tribunale i loro responsabili.

Il caso del mio fratello minore Ñiwa Nawel che nel 2009 ha sofferto  un grave incidente, in casa, con bruciature di primo e secondo grado a causa delle precarie condizioni di vita in un territorio ricco di gas e di petrolio sfruttato dalla ditta APACHE.

Questa causa trasborda impunità e appunta alla condanna della mia ñuke -madre- da parte della signora Verónica Pelayes e il suo avvocato della Società Rurale Julián Alvares, ed ha un solo fine: incassare, se vince la causa, 7 milioni di pesos dal governo e dall´industria petrolifera.

Tanto interesse e avidità non giustificano la nostra tristezza e il nostro abbandono, sapendo che i miei fratelli e io stessa possiamo restare soli, senza mia madre nella nostra ruka –casa–.

É per tutto questo che esigo al governo e alla sua giustizia: Basta ingiustizie e discriminazione verso la mia famiglia, le comunità e il mio popolo e nazione Mapuche!

Voglio giustizia giusta.

Marici weu, Marici weu.

Ayben Kimvn Velázquez Maliqueo, Carta d´Identitá: 45.733.171 e i miei fratelli Wenu Ñamku e Ñiwa Nawel

L’articolo originale può essere letto qui