Memorias desde nemesis è un libro in spagnolo di  Abimael Guzmán Reynoso e Elena Yparraguirre Revoredo
 

Nemesi deriva dalla dea greca. Erodoto e Plutarco traducono con ” vendetta” e “castigo”.Il nome può, quindi, assumere nel titolo, per intenzione degli autori, il significato di ” giustizia”. Giustizia storica. Abimael Guzmán Reynoso, el presidente Gonzalo, è stato il capo del Partito Comunista del Perù-Sendero  Luminoso e Elena Yparraguirre Revoredo, sua moglie, la numero due di questa organizzazione politico-militare. Il libro scritto nel 1996 è stato pubblicato nel 2014. Il libro sembra scritto interamente da Guzmán. Yparraguirre si è limitata a firmalo.

“Il rivoluzionario è un uomo condannato. Non si interessa a niente, non tiene sentimenti, non  ha rapporti con niente, nemmeno ha un nome.
In lui, tutt è assorbito in una passione unica e totale: la rivoluzione. Nella profondità del suo essere ha rotto tutti i legami con l’ ordine civile, con la legge e con la morale. Continua a vivere nella società con la solo idea di distruggerla.
Non si aspetta nessuna misericordia. Ogni giorno è disposto a morire.”
J. M.  Coetzee

Con queste parole del premio nobel della letteratura 2003, Santiago Roncaglio inizia il suo lavoro LA CUARTA ESPADA.  La historia di Abimael Guzman y de Sendero Luminoso. Il libro non è tradotto in italiano, ma merita di essere letto per capire cosa avvenne in Perù negli anni 80 e 90 del secolo scorso. Le parole di J.M. Coetzee si adattano bene alla persona di Guzmán.
L’  AGENCIA PARA LA LIBERTAD di Buenos Aires in un comunicato di fine settembre informa che ex prigionieri politici peruviani il 6 ottobre celebreranno a lima il XXX anniversario del giorno del prigioniero politico di guerra ricordando che il 4 ottobre 1985 nel carcere di Lurigancho avvenne il massacro brutale di 37 prigionieri con bombe incendiarie. Nella stessa occasione verrà esposto, venduto il libro Memoria Desde Nemésis. Ho vissuto in Perù  negli anni 80, indico il link con un mio racconto su quell’ esperienza,  VIVERE E TRADURRE IL PERÙ, http://www.storiastoriepn.it/vivere-e-tradurre-il-peru/. Scarico, quindi, MEMORIAS DESDE NEMESIS dalla rete. Sono 526 pagine che leggo en diagonal, come si dice in Spagna. Un link con il libro è il seguente:

http://bvk.bnp.gob.pe/admin/files/libros/801_digitalizacion.pdf

Abimael Guzmán Reynoso, che compirà 81 anni il prossimo 3 dicembre, racconta in prima persona la sua vita. I passaggi dalla madre, Berenice Reinoso Cervantes, ad uno zio, ed infine al padre naturale, Abimael Guzmán Silva. I sui studi da Mollendo, a Sicuani, a Chimbote, a Lima ed infine ad Arrequipa dove si laurea in Lettere e filosofia. La scoperta del marxismo leninismo e del pensiero di Mao Tse-tung. Il suo impegno politico nella la lotta contro il revisionismo e nella costruzione di un Partito comunista rivoluzionario. Guzmán analizza la società peruviana ed inquadra le vicende nel contesto internazionale di quegli anni. Critica Ie guerriglie, come il MIR ed altre che, a suo avviso, fallirono per mancanza di contatto con le masse (una critica ricambiata, di Sendero parlai con Fernando Gozalez Gasco del MIR). Descrive i suoi due soggiorni in Cina. Nel primo prtecipa anche ad una scuola di addestramento militare, come organizzare un’ imboscata ed altro; nella seconda partecipa, prima di raggiungere la Cina ad un congresso del Partito del Lavoro Albanese ed esprime stima per Enver Hoxa, segretario generale di quella orgnizzazione.

Va sottolineato che Abimael Guzmán Reynoso si vede come erede di José Carlos Mariátegui. Non accenna mai a José Maria Arguedas, uno scrittore fondamentale per capire la realtà andina peruviana.

Sarebbe interessante prendere in considerazione le contraddizioni tra il pensiero di Mariátegui ed il pensiamento Gonzalo, che Guzmán considera come l’ addattamento del pensiero di Mao Tse-tung al Perù.

Mi soffermo sul giudizio che Abimael Guzmán Reynoso da sul capitalismo peruviano, perché lo ritengo il maggior limite alla sua teoria e pratica. Abimael Guzmán Reynoso, nell’ analizzare la società peruviana riprende il concetto di capitalismo burocratico ripreso da Mao Tse-tung ed in una certa misura da Juan Carlos Martiatégui. Il Perù, però, degli anni 70 e successivi anni 80 e 90 non è la Cina degli anni 30 e 40 ed è anche diverso, per molti aspetti dal Perù di Mariategui, analizzato, innanzitutto , nei 7 ensayos de Interpretación de la Realidad Peruana. Negli ani 70 il il peso centrale della economia pruviana già riposavano nei settori dove la presenza del capitalismo era indiscutibile. Ciò si riflette nella diminuzione dell’apporto della agricoltura – il settore dove più si trovano le forme non capitaliste di produzione – con la conferma del Prodotto Interno Lordo (PIL). Questa diminuzione si deve, per un lato, alla crescita dei settori più dinamici del capitalismo e, per altro, alla crisi strutturale dell’agicoltura, che ha già varie decadi. Anche i numeri foriniti da Guzmán lo dimostrano.

Il capitalismo nel Peru non è nato nella lotta contro la fuedalità, ma come una proiezione dello sviluppo del capitalsimo nel mondo e della espansione dell’imperialismo. Lo domostrano i suoi caratteri.

A partire da questa costatazione non si può parlare di un “capitalismo burocratico” come la caratteristica fondamentale della società peruviana. E’ una visione deformata della realtà che, alla fine, conduce a colpire obiettivi/nemici completamente sbagliati. In sintesi, l’area del capitalismo di Stato è piccola e si trova al servizio della grande borghesia e dell’imperialismo. Il vero controllo della economia si trova nelle mani dei monopolii imperialisti, direttamente nel caso degli investimenti o indirettamente nel caso dei crediti. E la tendenza che si va imponendo all’interno della borghesia, è quella di ridurre la presenza dello Stato alla sua minima espressione.

Questa visione limitata, se non errata, del Perù di quegli anni sicuramente ha influenzato, in negativo, la linea politico-militare di Sendero Luminoso.

 Il racconto di Guzmán si arresta prima dell’ inizio dell’ azione armata di Sendero, nel maggio 1980 quando, il 26 dicembre dello stesso anno, nella periferia di Lima vengono appesi dei cani, alcuni sventrati,  alcuni dipinti con vernice nera, con la scritta: Deng Xiao-Ping, hijo de perra.

Nelle righe finali Guzmán scrive: “ La direzione della guerra poplare in Perù da parte del Partito Comunista sarà oggetto della seconda parte di questo lavoro” Chissà se Guzmán racconterà in chiave autocritica e non celebrativa il tentativo fallito di Sendero Luminoso di assaltare il cielo peruviano?

Sottolineo che Memoria desde Némesis è un libro importante per studiare un parte drammatica della storia del Perù. Come lo sarà la sua continuazione.

La nota dell’ AGENCIA PARA LA LIBERTAD oltre al libro MEMORIAS DESDE NEMESIS, informa del giorno del prigioniero di guerra politico che si terra il giorno 5 ottobre.
La giornata sembra essere ristretta a cosiddetti prigionieri di guerra, ma il problema è reale ed esteso nel Perù  del 2015.

Centinaia di donne ed uomini, ex miltanti di Sendero, del MRTA e di movimenti sociali continuano ad essere incarcerati da moltissimi anni in carceri dove hanno vissuto torture, assassinii e massacri. Ad oggi vengono negati i loro diritti e perfino loro avvocati difensori vengono incarcerati. Un caso fra i tanti, lo stretto isolamento che vengono tenute donne prigioniere politiche a Piedras Gordas. Va ricordato tra i tanti Victor Polay Campos, capo del MRTA, che operato lo scorso marzo al cervello dovrebbe uscire di prigione nel 2026..

Un’ amnistia generale è una decisione dovuta per chiudere con una storia drammatica, ma passata.

Anche per loro è la giornata del 17 aprile di ogni anno di mobilitazione internazionale per tutti i prigionieri politici di tutto il mondo.