Ventotto cacciabombardieri Eurofighter Typhoon (ventidue miniposto e sei biposto) di produzione italiana saranno presto consegnati alle forze armate del Kuwait. Il memorandum d’intesa relativo alla commessa dei velivoli è stato firmato in occasione della recente visita in Italia del primo ministro kuwaitiano, lo sceicco Jaber Mubarak Al-Hamad Al-Sabah, ospite del premier Matteo Renzi e dei massimi vertici delle forze armate.

Da parte italiana, il contratto di otto miliardi di euro circa è stato siglato dai manager dall’azienda Alenia Aermacchi (Finmeccanica) che detiene la quota del 19% del consorzio europeo che ha progettato e realizzato il nuovo cacciabombardiere. L’accordo include la formazione dei piloti dell’aeronautica militare kuwaitiana e la logistica al dislocamento dei velivoli. Alla maxicommessa parteciperanno altre aziende del gruppo Finmeccanica (Selex ES e MBDA), le società Elettronica e Vitrociset e alcune piccole e medie imprese italiane.

Con una lunghezza di 16 metri e un’apertura alare di 11, l’Eurofighter Typhoon può raggiungere la velocità massima di 2 mach (2.456 Km/h) e un’autonomia di volo di 3.700 km. Il velivolo può essere armato con cannoni Mauser da 27 mm, bombe a caduta libera e a guida GPS, missili aria-aria, aria-superficie e antinave a guida radar e infrarossa.

“L’Eurofighter Typhoon è il più avanzato aereo da combattimento multiruolo di nuova generazione attualmente disponibile sul mercato mondiale”, ha dichiarato l’amministratore delegato di Eurofighter GmbH, Alberto Gutierrez. “Questo nuovo accordo ribadisce la superiorità di questo velivolo rispetto ai suoi diretti concorrenti e ci garantirà un ulteriore spinta verso future affermazioni internazionali”. Ad oggi, sono già 600 i caccia commissionati da sette paesi (Germania, Regno Unito, Italia, Spagna, Austria, Arabia Saudita ed Oman). Nel nostro paese gli Eurofighter sono in dotazione del 4° Stormo dell’Aeronautica di Grosseto, del 36° di Gioia del Colle (Bari) e del 37° di Trapani-Birgi.

Come sottolineato da Guido Crosetto (già sottosegretario alla difesa nell’ultimo governo Berlusconi e odierno presidente dell’Aiad, l’Associazione delle industrie aerospaziali italiane), l’accordo con il Kuwait “conferma la qualità del prodotto industriale ma è anche il risultato del lavoro dell’ex amministratore di Alenia Giuseppe Giordo, dell’odierno Ad Filippo Bagnato, dell’amministratore di Finmeccanica Mauro Moretti e del generale Pasquale Preziosa, capo di Stato maggiore dell’Aeronautica militare. Ma un ruolo importante è stato ricoperto pure dal ministro della difesa Roberta Pinotti e dal primo ministro Matteo Renzi”.

I primi contatti con le autorità kuwaitiane da parte del ministero della Difesa italiano, dell’Aeronautica militare e dei manager del consorzio Eurofighter risalgono a cinque anni fa. Nel 2012 ha preso il via la campagna commerciale vera e propria guidata da Finmeccanica-Alenia Aermacchi con le prove di volo e le valutazioni tecnico-operative dei caccia, condotte sia in Italia che in Kuwait. Nell’ultimo anno, la ministra Pinotti si è recata più di una volta in Kuwait per incontrare i vertici delle forze armate locali, mentre l’Aeronautica militare ha ulteriormente rafforzato le proprie relazioni con le forze aeree dell’emirato consentendo ai piloti arabi di frequentare cicli addestrativi presso l’Accademia di Pozzuoli (Napoli), la scuola di volo del 61° Stormo di Galatina (Lecce) e lo scalo aereo di Latina, sede del 70° Stormo. Proprio a Latina nel giugno 2015, alla presenza delle autorità dell’ambasciata del Kuwait a Roma, si è tenuta la cerimonia di graduazione di cinque allievi piloti della Kuwait Air Force che nei mesi precedenti avevano effettuato i corsi di pilotaggio sul velivolo Alenia Aermacchi T-260B. Un anno prima, un’analoga cerimonia di graduazione si era svolta nell’aeroporto “F. Cesari” di Galatina. “Sono particolarmente orgoglioso di questo speciale legame che unisce l’Italia e il Kuwait”, dichiarò in quell’occasione il Capo di Stato maggiore dell’Aeronautica Pasquale Preziosa. “Ad oggi sono oltre 20 gli allievi kuwaitiani che stanno frequentando numerosi corsi tecnici nei nostri istituti di formazione. Un numero questo che è destinato a salire rendendo così il Kuwait il Paese con il più alto numero di studenti inseriti nei nostri programmi di addestramento”.

Secondo quanto riportato da Il Giornale, la firma del memorandum per l’acquisizione dei 28 Eurofighter sarebbe stata segnata tuttavia da un incidente politico-diplomatico che ha incrinato i rapporti tra le autorità kuwaitiane e l’Italia. Al pranzo offerto dal presidente del Consiglio Renzi in onore dello sceicco Jaber Mubarak Al-Hamad Al-Sabah, è stato escluso dal tavolo d’onore e dalla sala da pranzo principale il comandante delle forze armate kuwaitiane, il generale Mohammed Khaled Al-Khadher, che – sempre secondo il quotidiano – “avrebbe vivacemente protestato con il personale del protocollo presente, arrivando a minacciare di far saltare il contratto dei cacciabombardieri”.

Italia e Kuwait hanno sottoscritto l’11 dicembre 2003 un Memorandum d’Intesa sulla cooperazione nel campo della difesa, ratificato dal Parlamento italiano con la legge n. 147 del 18 luglio 2005. Il Memorandum mira a rafforzare la partnership tra i due paesi attraverso lo scambio di esperienze e conoscenze specialistiche nei settori dell’addestramento militare e della tecnologia informatica, l’organizzazione di programmi e corsi di istruzione, lo scambio di osservatori in esercitazioni militari, l’assistenza tecnica sugli equipaggiamenti e sui sistemi di difesa, lo scambio di informazioni tecniche sui mezzi militari in costruzione. Il 18 luglio 2012 a Kuwait City è stato firmato un secondo Memorandum of Agreement tra il Segretario Generale della Difesa italiano e il Capo di Stato Maggiore del Kuwait per “rafforzare la collaborazione nel settore addestrativo e nelle iniziative industriali, finanziarie e militari congiunte”.

Un contingente militare italiano (Task Force Air Kuwait TFA-K) di 190 unità opera da un anno circa in Kuwait nell’ambito delle operazioni della coalizione internazionale a guida Usa impegnata contro l’Isis in Iraq e Siria. Il contributo nazionale vede lo schieramento di un velivolo da rifornimento in volo KC-767-A del 14° Stormo di Pratica di Mare (Roma) nella base aerea di Al Mubarak, Kuwait City (sede del quartier generale delle forze aeree kuwaitiane), di quattro cacciabombardieri “Tornado” versione IDS (ricognizione e sorveglianza) ad Al Jaber (scalo aereo a una settantina di km dal confine con l’Iraq, utilizzato anche dai velivoli Usa) e di due velivoli a pilotaggio remoto “Predator” del 32° Stormo di Amendola (Foggia) ad Al Salem (base aerea ad una cinquantina di Km. dall’Iraq, sede del 386th Air Expeditionary Wing dell’US Air Force).