L’assemblea del Parlamento catalano ha approvato un insieme di delibere che costituiscono un precedente storico nella politica migratoria. La maggior parte delle forze politiche catalane ha votato per la chiusura dei Centri di Internamento di Stranieri  (CIE), con l’eccezione del  PP e di  Ciutadans, che hanno votato contro alla richiesta indirizzata al governo spagnolo di porre fine alle restrizioni della libertà dei migranti irregolari.

Il coordinamento “Tancarem el CIE” (chiudiamo i CIE), che riunisce la “Fundació Migra Studium”, “SOS Racisme” e l’associazione “Tanquem els CIEs”, si gode il successo. Grazie alla campagna la Commissione per i Diritti Umani e Giustizia ha introdotto molte delle loro proposte nella risoluzione approvata dall’emiciclo.

In ogni caso l’unico CIE situato in Catalogna -situado nella Zona Franca di Barcelona- non chiuderà immediatamente. Il controllo dei CIE dipende dal Ministero degli Interni spagnolo e, per ora, l’istituzione diretta da  Jorge Fernández Díaz non ha alcuna volontà di cambiare la politica di reclusione e deportazione fin qui adottata.

Oltre a chiudere i CIE

Ma le conclusioni approvate dal Paùlamento catalano, oltre a proporre di chiudere i CIE, costituiscono una critica profonda al modello di politica migratoria portato avanti dalla Spagna e dall’Europa e rivendicano il diritto delle persone che arrivano qua a poter vivere in questo paese. “Per noi la risoluzione è un passo importante ma sappiamo che dobbiamo continuare a lottare nelle strade e nei quartieri per sradicare il razzismo istituzionale”, spiega Marc Serra, portavoce di “Tanquem els CIEs”.

“La risoluzione catalana è importante perché potrebbe tradursi in altre simili da parte di comunità autonome che già anno dimostrato interesse.. Andalusia, Madrid, Baleari e País Valenciano sono già al lavoro”, aggiunge Serra.

L’altro punto decisivo della dichiarazione chiede al Ministero dell’Interno di porre fine alle “deportazioni immediate” dei migranti. “Le espulsioni avvengono nel giro di  72 ore senza alcuna garanzia e senza un avvocato” denuncia  Marc Serra. La risoluzione chiede al ministero la deroga del  Protocolo 2007, procedura utilizzata che consente di sedare e legare i migranti che pongano rsistenza all’espulsione.

Non tutto è competenza del governo spagnolo; la Generalitat ha competenze che le permettono di smetterla con abusi polizieschi a sfondo etnico commessi dai “Mossos d’Esquadra”, la polizia autonomista. Le risoluzioni dell’assemblea dovrebbero portare alla fine di questo tipo di eventi.

Joan Mas