Désiré Doliness Hotsiame è funzionario di stato del Togo. Preoccupato per il grado di istruzione del suo paese, ha avviato l’iniziativa di due progetti nel suo villggio: un giardino d’infanzia e un centro informatico.

Vediamoli nel dettaglio

Il primo giardino d’infanzia è stato aperto a novembre del 2000 a Kuma Tokpli (villaggio del sud del Togo) da un gruppo umanista, rispondendo quindi ad una necessità della popolazione. Da notare che, prima dell’apertura del giardino d’infanzia, non esisteva alcuna struttura che potesse accogliere i bambini di età compresa tra i 3 e i 5 anni (come in molti altri paesi bisogna avere compiuto i sei anni per poter accedere alla scuola primaria). Questi bambini, esclusi dal sistema educativo, sono dunque di fatto condannati ad accompagnare i loro genitori nei campi, rimanendo esposti agli attacchi degli animali selvaggi.

Il progetto del giardino d’infanzia è dunque benefico per tutti i genitori, ed è d’altronde la ragionechespiega la loro adesione (il progetto si è sviluppato senza sovvenzioni e sono quindi gli stessi genitori che contribuiscono finanziariamente a sostenere le educatrici volontarie).

Un anno dopo, nel settembre 2000, tre altri villaggi della regione hanno seguito l’esperienza di Tokpli e ora abbiamo una rete di 4 giardini d’infanzia.

Le educatrici volontarie non hanno seguito alcuna formazione ufficiale preliminare. Grazie all’intermediazione di Catherine Franchel (umanista francese), Assia Olivereau (specialista in pedagogia Montessori) si è unita al progetto nel 2002. In questi anni è venuta ainTogo proponendo delle sessioni di formazione per le educatrici volontarie; accompagnata spesso da altre pedagogiste ha sempre creato un grande occasione di scambio. Nel 2014 una delle educatrici è stata assunta dal Ministero per ricoprire l’incarico educativo. Questa è stata proprio una grande vittoria.
Molte persone, affascinate dal dinamismo di questo progetto, offrono il loro contributo in svariate forme: partecipano alla riflessione generale intorno al progetto, donano del materiale pedagogico o ludico, contribuiscono alla formazione delle educatrici, alla costruzione di locali, supportano con aiuti finanziari etc.
Il progetto ha un impatto molto positivo nella regione:
1. I bambini finiscono la scuola primaria a 10-11 anni, anziché a 14-15 anni come prima del progetto (quindi non si perde più tempo nei primi anni della scuola primaria). Quest’anno gli alunni che parteciparono alla prima classepasseranno il BAC (diploma di maturità per l’ordinamento scolastico francese N.D.T.)
2. I bambini sono più attivi
3. I genitori sono più liberi di occuparsi dei loro lavori nei campi

E’ anche importante segnalare che i nostri giardini d’infanzia hanno già ospitato due gruppi di studenti belgi per i loro stage di pratica all’estero. Queste occasioni hanno costituito un gradevole momento di scambio, per le nostre educatrici.

Da settembre 2013 due dei 4 giardini d’infanzia sono stati ufficialmente riconosciuti dallo stato togolese (grazie alla ostinata determinazione di una educatrice e all’ impegno di una delle 4 volontarie)

Attraverso il percorso del progetto dei giardini d’infanzia,  anche quello informatico ha visto la luce. Durante una visita di preparazione di un cantiere di costruzione di un locale per il giardino d’infanzia di Kuna Topkli, finanziato dalla Scuola Internazionale di Bruxelles (The International School of Brussels, ISB) abbiamo avuto l’opportunità d’incontrare un insegnante di questa scuola ( Dominique Laloux, che ha alle spalle molti anni d’esperienza nel campo informatico). Con lui, siamo riusciti a realizzare la scuola di informatica, partendo proprio dal materiale, come computer e tastiere, che il professore ha recuperato nei pressi della sua scuola. Quindi oggi i bambini delle classi primarie dei giardini d’infanzia apprendono l’informatica nelle due sale (Kuma Tokpli e Kuma Adamé), che noi abbiamo installato.

La situazione togolese dell’insegnamento pubblico è catastrofica. Troppo sovente la sola speranza di ricevere un’educazione per i bambini ricade sui genitori e sugli adulti altruisti, che hanno avuto la possibilità di andare a scuola. Nei villaggi, le scuole d’iniziativa locale rappresentano queste alternative e allo stesso modo in quelle ufficiali la presenza degli insegnanti volontari di supporto è assolutamente necessaria, per il funzionamento dei corsi.

Dal racconto di  Désiré Doliness HOTSIAME

Traduzione dal francese di Paola Mola