Recensione al nuovo libro di Ketty Carraffa:

Le donne, acqua nel deserto. Come le mimose…

Quattro storie dedicate alle vittime di ogni forma di violenza

Il nuovo libro presentato l’8 marzo 2015: “Le donne, acqua nel deserto – Quattro storie di donne vittime di violenza”, prosegue il percorso di sensibilizzazione al tema della violenza di genere di Ketty Carraffa, scrittrice e opinionista freelance di Milano, da sempre impegnata sul fronte dei diritti e della R-Esistenza delle donne.

Nel libro, Ketty racconta quattro storie partendo da quella sessuale, sino ad arrivare a quella psicologica ed economica. Una delle quattro storie è di Natasha, di Lecce, che ha deciso di uscire dalla trappola dell’usura e dopo 20 anni di battaglie, è riuscita a “risorgere”, come donna e imprenditrice; la storia di Sara affronta il tema dei maltrattamenti nella famiglia di origine e poi di “coppia”; la storia di “Birdie”, (uccellino spaurito), ci coinvolge con un’esperienza di vita e di dolore con la violenza e i soprusi da parte di un padre (che è anche un marito padrone nei confronti della sua mamma, doppiamente vittima).

Il libro contiene 4 storie, tutte in positivo, di donne uscite dal tunnel della paura e da contributi di alcuni”esperti”, della Comunicazione, Informazione e Diritto, con due ricette finali: una dedicata alla Mimosa, simbolo positivo delle donne per eccellenza e “creato” dalle partigiane italiane e una ricetta “spirituale”, che è il messaggio di speranza affidato all’immagine di un bambino (quindi maschio), che invita al rispetto delle bambine: quindi a donne e uomini che formeranno la società del futuro.

Del Progetto fa parte anche il videoclip della canzone ‘Io come gli angeli’, prodotto da Ketty e dove, la cantante Sara, siciliana, racconta la sua storia di violenza anche con la sua splendida voce.

La positività dei racconti, è un incentivo per comunicare con il linguaggio della musica, oltre che con le parole, per tutte le donne che hanno bisogno di essere ascoltate per ribellarsi alla violenza, domestica o da parte di sconosciuti e denunciare. A contribuire al lavoro al femminile, con il supporto di uomini sensibili al tema della cultura di genere, anche le ragazze della “Mimose Turate”, squadra di calcio femminile, che hanno nominato Ketty come loro madrina.

Il libro è sulla tipologia di quello scritto l’anno scorso: Come le mimose, dove vi erano 7 interviste a donne vittime di discriminazione sul lavoro e rinate dopo profonde crisi personali.

In un paese dove il femminicidio uccide due donne ogni due giorni, anche una goccia nel mare del deserto della Comunicazione e Informazione, può essere uno strumento utile alla sensibilizzazione di tutte e tutti.

Una società che odia le donne, odia il futuro di tutti noi.