Il percorso della campagna per l’ uscita dell’ Italia dalla Nato.

L’idea di una campagna per l’ uscita dell’ Italia dalla Nato nasce al Convegno “E’ N.A.T.O. Per la guerra. Come uscire dal Patto Atlantico” organizzato dalla Rete NO War l’ 11 ottobre 2014 alla Casa Internazionale delle Donne di Roma.
La tesi principale sostenuta nel Convegno era che la Nato con la fine della guerra fredda avesse cambiato finalità anche formalmente e si fosse trasformata da una alleanza difensiva in una alleanza pure offensiva, una associazione non solo in difesa dei territori degli stati membri da aggressioni straniere ma anche dei loro interessi economici o di altro tipo. (1)
Dopo qualche settimana di confronto tra i partecipanti al Convegno e un documento diffuso a dicembre (2), nel marzo 2015 viene presentato un appello che, firmato da alcuni garanti, da giornalisti e da attivisti contro la guerra, da inizio aprile raccoglie adesioni on line. Tra i primi firmatari troviamo Dario Fo, il Presidente onorario della Corte di Cassazione Ferdinando Imposimato, l’ attore Ascanio Celestini, la cantante Fiorella Mannoia, il vignettista Vauro.(3)

Conferenza stampa di presentazione della Campagna e del DDL “per uscire dalla Nato”.
Il 21 aprile alla sala ISMA del Senato in Piazza Capranica in una conferenza stampa vengono illustrate la Campagna per l’ uscita dell’ Italia dalla Nato e un disegno di legge costituzionale presentato dalla Sen. Paola De Pin che permetterebbe al nostro paese di uscire dall’Alleanza Atlantica (4).
In questo appuntamento Manlio Dinucci ha spiegato la nuova strategia della Nato dopo la fine della guerra fredda, Fulvio Grimaldi ha illustrato i trattati commerciali iniqui (come TTP e Nafta) che gli Stati Uniti impongono ai loro alleati, Alex Zanotelli ha ricordato il commercio delle armi e le relative tangenti ai partiti politici, Giulietto Chiesa ha dato l’allarme sul rischio che la pressione Nato ai confini della Russia possa diventare un vero e proprio attacco militare e lo storico Franco Cardini ha concluso l’ appuntamento invitando a far uscire la Nato non solo dall’Italia ma anche dalle nostre teste perchè ormai siamo assuefatti all’ idea di dover essere dipendenti dagli Stati Uniti.(5)

Verso le 10.000 adesioni, come la prima petizione organizzata da Gandhi in Sudafrica.
A metà maggio la petizione, nonostante la poca pubblicità e senza il sostegno di grosse organizzazioni, ha raccolto più di 9.000 adesioni e ricordo, considerandolo di buon auspicio, che la prima petizione organizzata da Gandhi alla fine dell’ ‘800 in Natal (Sudafrica) per mantenere il diritto di voto degli indiani immigrati in quel paese, raccolse 10.000 firme.
Ma l’ obiettivo dell’ iniziativa è molto più ambizioso e i promotori si sono dati almeno un anno di tempo per far radicare nel paese la Campagna e presentarla in tutta la penisola e le isole italiane.
I prossimi passi della mobilitazione saranno la formazione di comitati territoriali, possibilmente in ogni provincia italiana, iniziative pubbliche di presentazione diffuse in tutte il paese e la tessitura di rapporti internazionali con iniziative affini presenti in altri paesi del mondo.

Per una campagna internazionale, già arrivato un grande contributo dalla Francia.
In Francia è già stato diffuso un documento firmato da intellettuali conosciuti a livello internazionale che ha portato alla petizione più di 200 firme in venti giorni,

Pour la sortie da l’Otan !(6)

Sia che si tratti di operazioni di guerra: bombardamento della Jugoslavia del 1999, della libia nel 2011, di attività meno importanti o di manovre nel bacino mediterraneo, sia che si tratti come in questi ultimi giorni di inviare insieme “istruttori” in Ucraina, la francia e L’Italia si ritrovano spesso impegnate contemporaneamente nelle operazioni di polizia internazionale della Nato.
La popolazione francese è meno sensibile di quella italiana a questo impegno nell ‘alleanza statunitense poiché, da quando sono state chiuse le basi USA in Francia in seguito alla decisione di de Gaulle nel 1966, l’ esercito USA non è più visibile sul territorio francese. Questa differenza spiega come una petizione lanciata in Itaklia per chiedere l’ uscita dalla nato vi trovi subito un eco. Pur tuttavia l’ impegno della francia è aumentato dal suo rientro nell’ organizzazione militare integrata e la politica bellicista portata avanti dai due ultimi comandanti in capo delle forze armate, Nicolas sarkozy e françois Hollande, dimostra che questo impegno è concreto e determinato.

Una campagna per l’ uscita della Francia dalla Nato appare dunque oggi una necessità politica imperativa. Seguiamo dunque senza ritardo l’esempio dei nostri amici italiani e, per dimostrare la nostra solidarietà, iniziamo col firmare la petizione italiana perchè siamo anche noi sulla stessa barca delle guerre statunitensi.

Samir Amin, Président du Forum mondial des alternatives, Nils Andersson, journaliste-editeur, Claude Beaulieu, responsable Comitè Valmy…….Michel Chossudovsky, directeur du CRM, www.mondialisation.cae www.globalresearch.ca, Silvia Cattori, journaliste, Thyerrie Meyssan, journaliste, directeur de Rèseau Voltaire, Damas, ….

e un primo scambio di opinioni a livello internazionale avverrà a fine maggio con gruppi francesi, spagnoli, tedeschi e greci. Un appuntamento comune a più paesi europei sarà sicuramente in occasione della esercitazione Nato “Trident Juncture 2015”, prevista da inizio ottobre al 10 novembre e che sarà coordinata da una base in Italia. L’operazione interesserà almeno 20.000 militari di tutti i paesi dell’ Alleanza Atlantica.

“Cento fiori” per l’uscita dell’Italia dalla NATO
Sin dalle prime settimane gli attivisti impegnati nella campagna si sono resi conto che l’ opposizione alla Nato è condivisa da ambienti che hanno opinioni diverse su molti temi rilevanti. Il giudizio sull’ Unione Europea, su singoli paesi, sullo stesso pacifismo o sulla giustizia sociale varia molto secondo l’ associazione che si considera. L’ ideale sarebbe tenere insieme nella mobilitazione tutti coloro che condividono il suo obiettivo principale, l’uscita dell’ Itala dall’Alleanza, indipendentemente dalle posizioni divergenti che possono avere su temi collaterali o estranei all’ obiettivo indicato.
Vorremmo insomma che “Cento fiori” si unissero per l’ uscita dell’ Italia dalla Nato e che collaborassero con le loro differenze generazionali, di linguaggio, di esperienze e di giudizio, a lottare per una meta che cambierebbe molto nei rapporti internazionali su questo pianeta.

Marco Palombo

NOTE

1)
Programma del Convegno
http://www.peacelink.it/pace/a/40746.html
Di seguito due saggi di Antonio Mazzeo e Manlio Dinucci che gli autori hanno sintetizzato nel loro intervento al Convegno.
Relazione di Antonio Mazzeo
http://www.antimperialista.it/index.php?option=com_content&view=article&id=2992:da-nord-a-sud-le-vecchienuove-frontiere-militari-statunitensi-in-italia&catid=78:italia
Saggio di Manlio Dinucci -Il riorientamento strategico della NATO dopo la guerra fredda
http://megachip.globalist.it/Detail_News_Display?ID=110917

(2)
http://www.marx21.it/internazionale/pace-e-guerra/24863-perche-dobbiamo-uscire-dalla-nato.html#

3)
Appello scritto a Marzo 2015 con firme dei presentatori
http://www.noguerranonato.it/

(4)Disegno legge costituzionale n.1774
http://www.senato.it/leg/17/BGT/Schede/FascicoloSchedeDDL/ebook/45270.pdf

(5)
Video prima parte del Simposio 21 aprile, conferenza stampa
http://www.pandoratv.it/?p=3288
Video seconda parte del Simposio 21 aprile
http://www.pandoratv.it/?p=3293

(6)
https://www.change.org/p/la-pace-ha-bisogno-di-te-sostieni-la-campagna-per-l-uscita-dell-italia-dalla-nato-per-un-italia-neutrale/u/10819065