Pubblichiamo una bellissima lettera rivolta ad un forestale.

di Emanuela Risari 

Caro forestale,
io ti ho visto. Ti ho visto salvare un animale, svelare una frode, spiegare la natura a una classe di bambini, spegnere un fuoco con una pompa vecchia di almeno 30 anni. Una volta mi hai anche regalato una “scacciafuoco”: un attrezzo semplice, che si fa con i vecchi manicotti ignifughi e un bastone e funziona alla grande.
Qualche giorno fa ti ho anche visto in lacrime davanti a un ulivo centenario che vi hanno voluto far abbattere ad Oria.
So che erano lacrime vere, come le mie. E parlavano del dolore, della rabbia, dell’impotenza.
Ma so anche che nei piani folli di chi ci governa c’è anche quello di “chiudervi” e che contro lo smantellamento del Corpo Forestale dello Stato si è anche levata la voce di tutti quelli che sono contro le mafie.
Ed ora a te, proprio a te, hanno affidato il compito di essere il “braccio armato” di quelle mafie che combatti da tutta la vita. Sì, perchè l’”affaire Xylella” questo è: mafia, reato contro l’ambiente, attentato alla salute pubblica. Lo so io come lo sai tu.
Sappiamo che dove non ci saranno più ulivi ci saranno superstrade che non servono a niente tranne che a nascondere tonnellate di rifiuti. E poi speculazione edilizia e devastazione.
Sappiamo, tu ed io, che respireremo altri veleni e i primi ad ammalarsi saranno i bambini.
Allora ti chiedo solo una cosa: dì no.
Dillo alto e forte, perchè tu hai giurato per difendere l’ambiente e il bene comune.
Ogni volta che ti chiedono di fare abbattere un ulivo: dì no, perchè hai giurato di proteggerlo.
Ogni volta che ti chiedono di andare contro ragazze e ragazzi: dì no, perchè il tuo lavoro non è l’ordine pubblico.
Ogni volta che ti chiedono di fare spargere veleni: dì no, perchè tu sai cosa sono davvero.
Quello che ti chiedo si chiama obiezione di coscienza, si chiama disobbedienza civile.
E’una pratica semplice, non violenta, dignitosa.
Non sarà facile, ma io e tanti altri allora saremo dalla tua parte. Ti difenderemo se ci difendi.
Saremo al tuo fianco se sarai nei guai, se ti daranno provvedimenti disciplinari e multe, se ti stroncheranno la carriera. Tenere fede a un giuramento, vivere con onore e con dignità ha sempre un prezzo, per tutti. C’è tanta storia ad insegnarcelo e tante vite ben spese.
Ma insieme saremo, come siamo, una comunità. Quella società civile che ha cervello, cuore, gambe e braccia per resistere.
Come gli ulivi.
Contorti, piegati, a volte spezzati da un vento più forte e dall’idiozia degli uomini.
Ma vivi.

Emanuela Risari