Come avevamo scritto alcune settimane fa il “dragoon ride” non è stato solo il passaggio di pochi soldati americani sul suolo della Repubblica Ceca, ma molto di più. In realtà hanno appena terminato la prova per verificare se l’addomesticamento degli ex paesi dell’est europeo è riuscito. Dal loro punto di vista è andata abbastanza bene. I governi sono completamente docili e manovrabili e la gente non ha opposto molte resistenze. C’è stata qualche protesta, ma questo fa parte del copione.

Teniamo conto che uno show come quello a cui abbiamo appena assistito, mezzi militari americani con bandiere e soldati che come gli eroi dei fumetti della Marvel si fermano per salutare le nonne e i bambini, non è possibile nemmeno immaginarlo in nessun paese dell’Occidente! Sarebbe un’offesa e un’umiliazione per quelle nazioni! Ed è proprio questo che ci fa capire che si tratta solo di un passo di un loro piano più grande.

Loro chi? Un gruppo di repubblicani (che ormai hanno messo da parte Obama) legati a gruppi economici molto potenti. “Loro” non vedono altra via d’uscita alla grande crisi economica, alla possibilità di una bancarotta del dollaro se non la guerra. Una guerra contro la Russia, l’Iran e il Venezuela. E devono fare in fretta perché se gli stati dell’Europa orientale sono facilmente controllabili, quelli dell’Occidente no. Infatti Italia, Germania e Francia stanno aderendo al progetto cinese di una banca di sviluppo. Sempre questi paesi si stanno riavvicinando alla Russia; due settimane fa il premier italiano Renzi è andato a Mosca per incontrare Putin e parlare di collaborazione. Al contrario, quando il Presidente della Repubblica Ceca, M. Zeman si reca in Russia viene criticato e degradato in patria.

Per convincere i popoli della Repubblica Ceca, della Polonia, dei Paesi baltici e altri ancora è bastato, oltre ad avere nei governi uomini molto “sensibili” alla causa americana, fare una grande campagna pubblicitaria. Studiata a tavolino a Washington e realizzata passo a passo nella stessa forma con cui si lancia un nuovo prodotto sul mercato. Bisogna “installare” alcune idee fondamentali, fino a quando le persone non le vivono come proprie. E’ il condizionamento tipico della pubblicità. Quando studiavo Fromm all’università, mi colpì molto un esperimento: un uomo viene ipnotizzato, facendogli credere che il lavoro appena terminato gli è stato rubato da un collega. In realtà non esiste alcun lavoro. Il tipo ipnotizzato dopo alcuni giorni comincia ad arrabbiarsi con il collega per il lavoro che gli è stato rubato e, cosa molto interessante, comincia a inventare spiegazioni ideologiche: “Mi hai sempre invidiato, vuoi fare carriera… “ Comincia a diventare molto aggressivo e giustifica ideologicamente la sua aggressività, basata su di un fatto non reale, frutto di un condizionamento. In sintesi Fromm dimostrò che si può considerare propria un’idea installata da fuori e che inoltre per difenderla si creano delle ideologie.

Le idee che questa propaganda ha installato nei cittadini dell’Europa dell’Est sono poche e molto semplici: la più importante è che la Russia ha una politica aggressiva, sta minacciando gli stati limitrofi e ha invaso l’Ucraina. Non è vero nulla! Come il lavoro del tipo ipnotizzato di Fromm. Non c’è nessuna prova a favore di questa teoria: è tutto virtuale e preparato dai media. Un esempio: in tv sono state mostrate spesso immagini dell’esercito russo in Ucraina prima del referendum. Era normalissimo, c’era un accordo da moltissimi anni, cosi come tra la l’Italia e gli USA. E se vediamo delle truppe americane presenti in Italia sappiamo bene che non si tratta di un’occupazione. Al contrario, Putin sta reagendo alle gravi provocazioni occidentali con molto ma molto buon senso e questo è chiaro a molti leader dell’Europa occidentale! Ma se diciamo questo a una persona a cui è stata “installata” questa idea, reagirà violentemente, ripetendo come un robot sempre le stesse cose: allora siete bolscevichi! E non ci sarà modo di avere un dialogo razionale. In Repubblica Ceca V. Klaus, ex primo ministro e Presidente della Repubblica, un uomo politico sempre distante dalla Russia e vicinissimo al capitalismo occidentale, ha dichiarato più volte e con molta chiarezza che nella crisi ucraina la Russia non ha responsabilità. Ma nessuno lo ascolta e quando dici questo alla persona con l’installazione già realizzata, ti guarda perplessa perché non sa razionalmente che dire e poi grida: “Bolscevico!” Cadono le certezze, una verità che credeva immutabile vacilla e davanti al vuoto della sua coscienza sa solo reagire in modo violento. Basterebbe che ci pensasse un attimo: come mai sono convinto che la Russia sia pericolosa? Da dove ho preso queste informazioni? Che ne so io veramente di cosa sta accadendo? Ma è difficile che l’ipnotizzato faccia questo. Infatti davanti a fatti evidenti reagisce come se non li vedesse. Lui dice: gli americani sono buoni. Tu gli dici: ma sai che in Iraq hanno ammazzato quasi un milione di civili, tra cui più di 100.000 bambini? Lui ti guarda con gli occhi a pesce e ripete la poesia imparata a memoria: “Bolscevico!”

Ecco altre idee prefabbricate e installate: siamo un paese piccolo e da qualche parte dobbiamo stare,  siamo membri della NATO e dobbiamo fare quello che vogliono loro. Tutte idee infantili senza fondamento, che però aiutano a portare a termine l’ammaestramento. E l’ammaestramento ruota intorno a un nucleo fondamentale: la paura. Infatti ciò che accomuna quelli che sono stati chiamati “oppositori” , quelli definiti “simpatizzanti” e a volte esageratamente “collaborazionisti” è la paura e l’angoscia. E’ il metodo sempre usato dai potenti: terrorizzare e rendere docili, come con gli animali.

A questo punto se qualche ipnotizzato stava leggendo l’articolo, avrà già smesso gridando parole volgarissime. Cosi siamo rimasti noi che forse non siamo ipnotizzati. Che cosa possiamo fare? La situazione è molto grave, ancora più grave di ciò che state immaginando. In realtà da un certo punto di vista gli stati che hanno ospitato l’esercito USA, che è in guerra con la Russia in Ucraina, sono già coinvolti nella guerra.

Per provare a fermare questa spirale di violenza dovremmo creare un grande movimento nonviolento ispirato agli esempi di Gandhi e Martin Luther King e studiare la Nonviolenza attiva cosi come è stata formulata da Silo. Si tratta di mettere in contatto le migliori menti, le persone più coraggiose e sensibili, unire gli sforzi verso un obbiettivo comune, in un risveglio delle coscienze che è anche un risveglio dell’istinto di sopravivenza della specie.

Qui cominciano le difficoltà, perché lavorare con gli altri comporta alcune difficoltà. Sicuramente una è mettere un po’ da parte “le mie cose e le mie convinzioni”. Anche noi dovremmo riconoscere che abbiamo delle idee pre-installate, quella per esempio che siamo degli individui che esistono in sé, separati dagli altri, delle monadi e che nelle relazioni con gli altri possiamo perdere la libertà. Sono convinzioni pre-configurate, perché in realtà siamo essenzialmente connessi agli altri e solo con gli altri e per gli altri possiamo diventare individui ed essere liberi. Proprio a Praga, nel 1938 il ceco (non tedesco come molti pensano) E. Husserl, amico di T. Masarjk, primo Presidente della Repubblica cecoslovacca, approfondiva il concetto di intersoggettività e parlava della crisi delle scienze europee.

Sarebbe lungo spiegare ora come sarà questo movimento, ma ecco alcuni punti importanti: 1- il governo non ci rappresenta; in questo momento non rappresenta la gente, ma sta collaborando con interessi economici stranieri. 2- Quasi tutta l’informazione è controllata dai media, dunque bisognerà fare il vuoto, non ascoltarli e creare circuiti di informazione alternativa e affidabile (come d’altra parte un poco sta già avvenendo).

La nonviolenza attiva lavora con il vuoto, non collabora con la violenza del sistema sociale, politico ed economico e crea nuove relazioni tra la gente, non mediate dall’informazione manipolata, ma basate sulla solidarietà, la collaborazione e il vero rispetto.

Forse dovremmo risvegliare i miti più profondi. Forse la piccola grande nazione ceca, posta al crocevia tra est e ovest, potrà dare un grande contributo e cambiare la triste direzione degli avvenimenti. Forse ci verrà incontro Libus (personaggio delle leggende ceche), con i suoi sogni, con la sua speranza, aiutandoci a risvegliare le nostre coscienze. Su questo punto i cechi e gli europei in generale hanno un vantaggio: “loro” possono solo contare su miti alquanto discutibili, Batman, Superman, Rambo e company.

Abbiamo la Forza, la Saggezza e la Bontà per intraprendere questo cammino?