Tabaré Vázquez è tornato alla presidenza dell’Uruguay succedendo a José Pepe Mujica e inaugurando così il terzo governo successivo per la sinistra del ‘Frente Amplio’ che proprio con lui era arrivata per la prima volta al potere in Uruguay nel 2005.

Salutando il paese, il noto oncologo, 75 anni, ha ribadito che il suo predecessore sarà per lui “un punto di riferimento di primo piano” e che porterà avanti le sue politiche sociali che hanno consentito di ridurre la povertà e l’indigenza relegandole ai minimi storici.

L’attenzione ai settori meno abbienti e la priorità dell’integrazione regionale saranno “i referenti che ispireranno e animeranno le politiche e le misure concrete che promuoveremo” ha detto ancora Vázquez.

“Il popolo uruguayano deve fare tutto il possibile per aiutare un governo che comincia. Dargli tutta la forza possibile perché se va bene, andrà meglio per il paese” ha detto da parte sua Mujica prima di allontanarsi a bordo del suo ‘maggiolone’ Volkswagen dopo aver consegnato la fascia presidenziale al suo successore.

Fra le principali sfide che dovrà affrontare il nuovo presidente c’è quella del deficit fiscale pari al 3,3% del Pil, il miglioramento del settore educativo, a cui conta di destinarne il 6%, e delle infrastrutture. Anche l’inflazione si aggira sull’8% annuo superando la mèta ufficiale così come la svalutazione della moneta di circa il 10% negli ultimi 12 mesi

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