“Tanks? No, thanks”

Dichiarazione del Movimento Umanista sul passaggio di mezzi militari USA in Repubblica Ceca.

Tra pochi giorni un grande convoglio di mezzi militari USA attraverserà la Repubblica Ceca. Oltre cento mezzi corazzati e varie centinaia di soldati passeranno per il nostro paese da Bohumin, Nachod, Harrachov e Praga, diretti a Rozvadov. Una simile dimostrazione di potenza non è mai avvenuta in territorio ceco.

Tutto questo avviene in un momento in cui il conflitto in Ucraina si sta intensificando e la tensione tra Europa e Russia invece di diminuire aumenta. Organizzare operazioni militari in una situazione del genere non contribuisce certo alla distensione, ma è come gettare benzina sul fuoco. Se la tensione tra USA e Russia salirà ancora, fino a sfociare in un conflitto aperto,  ci troveremo nel bel mezzo di una zona di guerra. Per noi sarebbe una situazione catastrofica, ma porterebbe grossi profitti all’industria militare americana alla ricerca di conflitti e guerre.

Purtroppo sembra che i nostri rappresentanti politici non vedano tale minaccia e tendano piuttosto a schierarsi da una parte, senza rendersi conto che in questo modo contribuiscono ad attizzare un incendio che in un futuro prossimo potrebbe coinvolgere l’intero paese e tutto il continente, arrivando alle dimensioni di un terribile conflitto globale. Se permettiamo a un esercito straniero di attraversare il nostro territorio, perderemo una larga parte della nostra indipendenza, libertà e potere. Diventeremo un membro secondario della comunità europea, finendo coinvolti nei pericolosi giochi militari delle potenze mondiali.

Questo progetto va fermato prima che diventi ancora più pericoloso. Se non alziamo la nostra voce adesso, quando dovremmo farlo?

Questo non è un futuro che porterà benefici a noi cechi e all’Europa. Ci sono molti modi di trovare soluzioni pacifiche e non solo al conflitto ucraino. La Repubblica Ceca ha la possibilità di diventare un esempio e di svolgere un ruolo attivo per tentare di attenuare le tensioni internazionali, invece di contribuire ad aumentarle partecipando a provocatorie operazioni militari.

Lanciamo un appello per esprimere il proprio dissenso rispetto alla presenza di forze straniere nel nostro territorio. Questa volta resteranno per tre giorni, la prossima potrebbero restare per tre settimane e presto potrebbe essere per sempre! Siamo convinti che ogni forma di protesta nonviolenta abbia un grande significato, come dimostrato molte volte nella storia del nostro paese e non solo.

Traduzione dall’inglese di Anna Polo