Generativi di tutto il mondo unitevi!” è un saggio brilllante e scorrevole dedicato a tutte le persone creative (Mauro Magatti e Chiara Giaccardi, Feltrinelli, 2014, 148 pagine, euro 11).

Gli uomini più ricchi sono schiavi della volontà di potenza finanziaria e commerciale e della volontà di potenza personale. Le persone che vivono e sopravvivono nei paesi con una cultura occidentale o capitalista e diventano quasi tutte schiave del consumismo. Per fortuna la creatività personale permette di superare i limiti personali e sociali attraverso la “libertà generativa” orientata nei confronti degli altri, nel lavoro cooperativo, nel volontariato, nell’artigianato.

Naturalmente “c’è una sottile complicità tra le forze e gli interessi” dei centri di potere “e l’idea adolescenziale di libertà affermatasi negli ultimi decenni” (p. 111). I sistemi economici, politici e culturali di oggi sviluppano delle relazioni umane insignificanti. Però per tenere testa al potenziale tecnico che la nostra società è in grado di produrre bisogna progettare forme di formazione culturale e lavorativa più personalizzate e più durature (almeno per tutta la durata della maturità).

La libertà più vantaggiosa e più creativa si sviluppa meglio nelle nazioni che investono nella cultura e nella conoscenza e “si realizza in quattro tempi: desiderare, mettere al mondo, prendersi cura e lasciar andare”. Incentivando le varie forme di libertà creativa possiamo superare i grandi limiti dell’individualismo consumista e possiamo creare società inclusive e molto tolleranti che permettono la crescita personale generalizzata e la nascita di nuove realtà sociali.

Comunque il vero desiderio di libertà ci libera da noi stessi e la “libertà non è soltanto spezzare le proprie catene, ma anche vivere in modo da rispettare e accrescere la libertà degli altri. La nostra fede nella libertà deve ancora essere provata” (Nelson Mandela, Lungo cammino verso la libertà, Feltrinelli, 1995).

Mauro Magatti insegna Sociologia presso l’Università Cattolica di Milano e dirige il centro di ricerca Arc, Centre for the Anthropology of Religion and Cultural Change.

Chiara Giaccardi insegna Sociologia e Antropologia dei media presso l’Università Cattolica di Milano e ha pubblicato alcuni saggi.

Per approfondimenti: www.generativita.it (archivio della generatività italiana).

Nota poetica a cura di W.H. Auden (da Grazie, Nebbia):

L’Uomo deve innamorarsi di Qualcosa o di Qualcuno,

o altrimenti ammalarsi.

Nota poetica a cura di una poetessa contemporanea (“Aspetta la tua impronta”, Maria Luisa Spaziani, Mondadori, 1986):

L’indifferenza è inferno senza fiamme.

Ricordalo scegliendo

fra mille tinte il tuo fatale grigio.

Se il mondo è senza senso,

tua è la vera colpa.

Aspetta la tua impronta

questa palla di cera.