Intervista ad Ana Sancho, responsabile Marketing e Comunicazione per l’Associazione Bilbao Metropoli-30 che, insieme ad altre realtà pubbliche e private ha compiuto il miracolo di trasformare una grigia città industriale, soffocata dai fumi degli altiforni, in un modello di efficienza e tecnologia da esportare nel mondo.

Di Beatrice Ruscio

R: Le istituzioni sia locali che reagionali e statali hanno finanziato gli interventi. Alcuni di essi, come il piano di risanamento di Bilbao (il cui principale obiettivo era quello di recuperare la qualità ambientale del nostro fiume Nervión, degli altri nostri fiumi e delle nostre spiagge,evitando gli scarichi nei canali fluviali e controllando il percorso di depurazione), continua ad essere finanziato dai cittadini attraverso il canone di risanamento al Consorcio de Aguas Bilbao Bizkaia.

D: Il Governo di Madrid che ruolo ha avuto nella riconversione di Bilbao?

R: C’è stato un investimento pubblico diretto e indiretto da parte del governo basco e del governo Centrale . Gli importanti investimenti pubblici nelle infrastrutture dei trasporti e attrezzature hanno agito come fattore trainante e catalizzatore del processo di rigenerazione urbana mediante investimenti diretti (metropolitana, aeroporto, superporto, Museo Guggenheim, Palazzo dei Congressi, ecc) e indiretti attraverso il recupero e trasferimento di plusvalenze (Variante Sur, urbanizzazione dei quartieri Ametzola e Abaondoibarra ecc).

D: Puntare sul turismo e sulla cultura ha portato benefici, anche economici (aumento dei posti di lavoro) alla città, rispetto all’attività industriale?

R: Il caso di Bilbao è quello della reinvenzione di una città con forte tradizione industriale. Bilbao è un esempio indiscutibile di come una città postindustriale sia capace di riconvertirsi e costruire un tessuto imprenditoriale nuovo basato nel settore dei servizi, che dà supporto al resto della regione. La tradizionale industriale continua ad avere un ruolo rilevante pur rappresentanto il 6,4% del PIB (Prodotto Interno Lordo).

Tuttavia i servizi sono la principale attività della città, dato che generano l’80% della sua ricchezza. L’industria alberghiera e il commercio rappresentano il 20% e i servizi pubblici, principalmente educazione e sanità, un altro 20%. Il restante 40% riguarda le imprese che forniscono servizi all’industria come per esempio le assicurazioni, le banche e le imprese di innovazione e tecnologia, tra le altre.

Insieme a questo, si sta potenziando il turismo d’affari e una nuova offerta che riguarda la città e i suoi dintorni, per dare maggior peso a questo settore che attualmente rappresenta il 5,6% del PIB. Solo per questo 2014 la città ospiterà più di 1000 eventi, oltre ad essere la sede scelta per le 15 partite delle qualificazioni per la Coppa del Mondo di Basket FIBA di quest’anno.

D: Ritieni che il modello Bilbao possa essere esportato in altri paesi?

R: Ogni città ha le proprie caratteristiche ma, la condizione comune di concentrazione demografica in un’area urbanizzata fa sì che, tra le varie città, le similitudini in termini di problematiche e sfide siano molte. Pertanto, penso che a Bilbao abbiamo esperienze che possono essere esportate, incoraggiando a condividere le conoscenze e facendosi avanti con soluzioni ispiratrici finalizzate alla realizzazione comune di “città per le persone”.

D: Come sarebbe oggi Bilbao se le diverse associazioni non avessero deciso di impegnarsi attivamente nella sua riconversione?

R: Sarebbe semplicemente una città industriale come tante, grigia e senza servizi avanzati.

D: In Italia Taranto e i suoi abitanti guardano a Bilbao come a un esempio da seguire per rinascere, puntando non più su attività industriali pericolose de inquinanti ma sul turismo, sulla cultura e sul patrimonio naturale. Che messaggio ti senti di inviare alle persone di Taranto, che lottano da anni per rivendicare il diritto a vivere in una città sana?

R: Credo che l’impegno per avere una città sana non solo sia fattibile, ma è l’unica opzione accettabile per garantire l’abitabilità della stessa, con una garanzia reale di sostenibilità, trasformando quel luogo in una città per le persone.

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